Gli aquilani: ‘6 anni sono pochi!’

22 ottobre 2012 | 20:01
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Gli aquilani: ‘6 anni sono pochi!’

La sentenza raggiunge la piazza di L’Aquila e il commento è quasi unanime: «6 anni sono pochi!»

Quando nell’assemblea in Piazza Duomo a L’Aquila, convocata dal sindaco Massimo Cialente per parlare della restituzione delle tasse, è arrivata la notizia della sentenza Grandi Rischi è partito un forte e lungo applauso.

Cialente ha spiegato che «volevamo questa sentenza per capire, ma il dramma non si cancella. Il comune si era costituito parte civile per chiedere giustizia: ma ora la giustizia la vogliamo anche per tutto quello che è successo dopo il 6 aprile.»

Anche su Facebook, la piazza virtuale degli aquilani, la voce che si alza è unica: «…non sono stati condannati per non aver previsto il terremoto (come dicono tutti i tg) …ma per averci rassicurato quando non avevano elementi per farlo.»

Poi l’attenzione degli aquilani si sposta sull’Italia intera in attesa che la percezione della notizia appaia sui telegiornali nazionali.

Il Tg5 posiziona la sentenza aquilana al secondo posto, mentre il tg1 della Rai la confina al quinto. Il tg di La7 e di Mentana sottolineano il rischio futuro di evaquazione davanti alle prime avvisaglie di un evento sismico. Mentana stesso commenta: «Nessuno si prenderà più la responsabilità di lasciare le persone a casa.»

LE REAZIONI DEI FAMILIARI

SORELLA VITTIMA, IMPORTANTE VITTORIA DI PRINCIPIO

L’AQUILA – «E’ solo un primo passo però mi sembra che le cose vadano nel verso giusto»: Ilaria Carosi, sorella di Claudia, morta nel crollo di via XX Settembre, ammette che l’emozione è tanta, e che è stupita dell’aumento di pena di due anni rispetto ai quattro chiesti dal Pm. «La strada della giustizia è lunga – ripete -, ma qui importante è il principio: dopo questa sentenza, per il futuro lo Stato e ogni Potere dovranno fare le cose senza quella leggerezza, quella negligenza di cui ha parlato il pm Picuti”.

ZIA VITTIMA, C’ERA ‘AVVOCATO CELESTE’ – «Tra le repliche e la sentenza sono andata al cimitero a trovare mio nipote: sentivo dire che gli imputati avevano una grande scuderia di avvocati, ma stavolta ha vinto il mio ‘avvocato celeste’». E’ questo il commosso commento di Antonietta Centofanti, zia di Davide, morto nella Casa dello Studente nella tragica notte del 6 aprile 2009. «Si vede che la nostra giustizia aveva un avvocato più potente dei loro – continua la Centofanti – doveva essere così perché tutto questo non accada più» ha concluso commossa ma visibilmente soddisfatta.

SORELLA VITTIMA, IMPORTANTE VITTORIA DI PRINCIPIO

L’AQUILA – «E’ solo un primo passo però mi sembra che le cose vadano nel verso giusto»: Ilaria Carosi, sorella di Claudia, morta nel crollo di via XX Settembre, ammette che l’emozione è tanta, e che è stupita dell’aumento di pena di due anni rispetto ai quattro chiesti dal Pm. «La strada della giustizia è lunga – ripete -, ma qui importante è il principio: dopo questa sentenza, per il futuro lo Stato e ogni Potere dovranno fare le cose senza quella leggerezza, quella negligenza di cui ha parlato il pm Picuti”.

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