
«Il problema non sono i soldi per la ricostruzione all’Aquila, che non sono mai mancati. Ci sono sempre stati e non sono mai stato il problema, tanto meno oggi. Il punto debole che ho trovato è stato un vero e propri deficit di democrazia». Lo ha detto il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca a Radio 24, intervenendo a una trasmissione sulla ricostruzione post terremoto a L’Aquila.
«Ho girato tutte le altre aree terremotate, dal Friuli all’Irpinia – ha dichiarato Barca – ho trovato ovunque un livello di democrazia più alto di quello dell’Aquila. Nelle altre aree colpite negli ultimi 20 anni è diventata normale una fortissima partecipazione dei cittadini, assemblee, discussioni, dibattiti. Purtroppo – ha sottolineato – a L’Aquila la [i]governance[/i] che si era costituita e il modo in cui si è ricostruito, non ha dato ai cittadini aquilani degli spazi di democrazia in cui esprimere le loro valutazioni e le loro opinioni».
Barca, sempre a Radio 24, ha anche commentato la sentenza di condanna per i membri della Commissione grandi rischi.
«Posso dire – ha sottolineato – che di fronte a questo c’é soltanto emozione, sia nei confronti delle persone che hanno subito delle terribili e definitive lesioni alla propria vita, sia delle persone che oggi si vedono personalmente investite da una condanna che, al di là della possibile reversibilità in secondo grado, sarà comunque per loro una lesione definitiva».
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