
Astensione dalle prestazioni aggiuntive oltre l’orario d’obbligo del personale docente e Ata, convocazione dei collegi docenti e dei consigli di istituto, assemblee del personale, incontri con i rappresentanti degli enti locali e dimissioni collettive da tutte le commissioni: sono solo alcune delle iniziative che stanno prendendo il via nelle scuole di tutto l’Abruzzo per contestare i provvedimenti contenuti nel ddl stabilità.
Da Pescara all’Aquila, da Teramo a Chieti – al momento le realtà più attive sembrano essere l’Istituto ‘Aterno-Manthoné’ di Pescara, il ‘Domenico Cotugno’ dell’Aquila e lo scientifico ‘Einstein’ di Teramo – il personale scolastico si sta riunendo e sta valutando le azioni e le forme di protesta da portare avanti.
Uno dei principali motivi della mobilitazione è la norma che aumenta di sei ore l’orario degli insegnanti a stipendi invariati, di cui si chiede la definitiva cancellazione.
«Questi sono i primi segnali di una risposta da parte del personale scolastico a questo ulteriore massacro – spiega il segretario regionale della Flc-Cgil, Cinzia Angrilli – Stiamo chiedendo alle scuole di tutto l’Abruzzo di mobilitarsi. Oltre alle iniziative previste sul territorio nei diversi istituti, dopo il primo novembre la Cgil lancerà un presidio permanente a Montecitorio».
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