
«Giovedì 25 ottobre, finalmente, l’università inaugurerà la sua nuova sede presso l’ex San Salvatore». A ricordarlo, attraverso una nota, è l’Udu L’Aquila, che sottolinea come «dopo tre anni, più di 3000 studenti torneranno a riempire le strade del centro storico, non solo di notte, ma anche durante il giorno per seguire le normali attività accademiche».
Secondo l’Udu «si tratta sia per la l’Ateneo che per l’intera città di un momento storico, uno dei più importanti del pre e post sisma, che dopo tanto tempo e fatiche, porta alla fine, ad un giorno aspettato e soprattutto fortemente voluto da studenti e cittadini.
L’Udu L’Aquila ha sempre lottato e fatto richieste per far sì che questo giorno arrivasse il prima possibile.
Il 25 ottobre sarà una data importante, innanzitutto, per la stessa città e gli aquilani, perchè quello che viene lanciato è un forte e chiaro messaggio di quanto il centro storico possa ancora in futuro svolgere la funzione di centro delle attività pubbliche e culturali. L’Università e la città fortificano quel legame che dopo il terremoto era stato indebolito. Entrambe riconquistano un pezzo fondamentale della loro identità».
L’Udu ribadisce anche in questa occasione che «l’università non è fatta solo di didattica, ma servono necessariamente dei servizi che ad oggi non sono previsti per questo polo, quali una mensa e trasporti adeguati che colleghino la struttura. Chiediamo alla Regione, all’Adsu e al Comune di provvedere a trovare le soluzioni efficaci per risolvere le criticità che altrimenti creeranno numerose difficoltà agli studenti».
L’imminente trasferimento dell’ex facoltà di lettere e filosofia è stata anche al centro di un’assemblea studentesca che si è tenuta oggi, come riferiscono alcuni studenti, «nelle aule ormai spoglie della sede Bazzano». L’argomento centrale della discussione, come precisano i portavoce degli studenti è stato quello di «fare fronte comune contro la prevaricazione dei diritti di studenti e corpo docenti nella trafila del trasferimento presso la nuova e tanto attesa sede di viale Nizza, ex Ospedale San Salvatore».
«Ora che si chiude la fase del nostro ‘esilio’ a Bazzano – spiegano gli studenti – ci fa piacere esprimere soddisfazione per il nostro ritorno in città. Siamo grati a tutti coloro che hanno in vario modo contribuito a rendere possibile questa soluzione, importante concretamente per il nostro dipartimento e per l’ateneo, ma che riveste anche un grande valore simbolico verso il ritorno alla normalità e alla ricchezza della vita sociale e culturale dell’Aquila. Esprimiamo tuttavia un forte rammarico per aver subito un ritardo grave nell’inizio delle attività didattiche; ritardo che si fa via via sempre più grande e difficile da gestire. Chiediamo perciò che ci vengano date garanzie certe e immediate riguardo alla ripresa regolare delle attività didattiche a partire dal 29 ottobre».
«Riconosciamo e rispettiamo il grande valore simbolico della cerimonia di inaugurazione – aggiungono gli studenti – ma chiediamo a nostra volta rispetto per le necessità fondamentali dell’istituzione universitaria. Soprattutto considerando che le due necessità, quella di celebrare e festeggiare e quella di garantire il normale funzionamento del servizio di didattica, avrebbero potuto facilmente essere conciliate con maggior rispetto dei meccanismi istituzionali dell’ateneo, delle competenze dei singoli organi e della popolazione studentesca».
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