
di Marcello Spimpolo
Abbiamo ricevuto dall’Ufficio Stampa dell’Aquila Rugby il comunicato qui riportato. IlCapoluogo.it ha ritenuto corretto pubblicarlo ma, per rispetto al collega che nello stesso viene attaccato, ha voluto aggiungere il proprio commento e le proprie considerazioni.
COMUNICATO STAMPA L’AQUILA RUGBY –
L’Aquila Rugby fa squadra e scende in campo a sostegno del dirigente Molina, attaccato anche questa mattina sulle pagine di un quotidiano locale.
Questa mattina, con una richiesta unanime, lo staff societario, tecnico e la squadra al completo, hanno espresso la volontà di poter intervenire, con un comunicato congiunto, in risposta all’articolo pubblicato sulle pagine locali del quotidiano Il Messaggero, a firma del giornalista Stefano Castellani. Di fronte ai risultati sportivi, di certo non incoraggianti, ottenuti dalla compagine nero verde, il giornalista aquilano chiama in causa il direttore marketing e coordinatore del progetto sportivo Marco Molina.
“Non potevamo più rimanere in silenzio di fronte alle critiche sterili e infondate rivolte da diversi giorni, in maniera più o meno diretta, al nostro dirigente Marco Molina, del quale, questa mattina, il giornalista aquilano chiede addirittura il sollevamento dal ruolo di coordinatore del progetto sportivo. Vogliamo quindi precisare quanto segue: Marco Molina è un componente indispensabile della nostra squadra, che ha sempre svolto con professionalità e umanità il compito a lui demandato, fosse quello riguardante il settore marketing o il ruolo di coordinatore del progetto sportivo, senza mai interferire nella gestione tecnica della squadra. Apprezziamo e stimiamo il lavoro quotidiano che svolge, l’impegno giornaliero che porta avanti e il sostegno immancabile che rivolge ad ognuno di noi.
Non possiamo dimenticare, poi, e lo vogliamo ricordare a gran voce, il sostegno di Marco quando, due anni fa, il gruppo nero verde ha rischiato di sciogliersi definitivamente, senza avere più un XV da mettere in campo: è soprattutto grazie a lui se si è riusciti a ricostruire un legame sincero tra la squadra e la società, legame che oggi poggia finalmente su solide basi. Non capiamo quindi le motivazioni di queste critiche rivolte ad un dirigente e consigliere come Marco Molina che, con il resto del Consiglio, si è accollato responsabilità anche economiche. Simili accuse hanno solo il risultato di minare e destabilizzare la serenità che dovrebbe invece accompagnare i nostri allenamenti e il lavoro di tutti.
È vero, i risultati ottenuti fin’ora in campo non sono quelli auspicati, vogliamo però esprimere il nostro grazie a Marco e al resto dello staff societario per essere riusciti ad inserire nella rosa giocatori di spessore e di indubbio valore, importantissimi per contribuire allo sviluppo e alla riuscita del progetto sportivo finalizzato alla crescita dei giovani e allo sviluppo dell’aquilanità, progetto nel quale noi tutti crediamo e al quale teniamo.
Poche e semplici righe con le quali esprimere in maniera ufficiale e cristallina la nostra posizione; questo pomeriggio torneremo ad allenarci con l’obiettivo di raggiungere la tanto desiderata vittoria che, quando arriverà, sapremo a chi dedicare”.
Isabella Franchi
Ufficio stampa L’Aquila Rugby 1936
LE NOSTRE CONSIDERAZIONI
Se partiamo analizzando il comunicato da un punto di vista [i]formale[/i], è irrituale che un comunicato in cui si dichiari la compattezza della Società dietro lo stesso, sia a firma dell’Ufficio Stampa e non del Presidente Marinelli (peraltro citato nell’articolo di Castellani).
Passando alla [i]sostanza[/i], riteniamo che L’Aquila Rugby abbia tutto il diritto di difendere le proprie scelte in merito all’organigramma societario ed ai ruoli ricoperti dai singoli dirigenti, ma è altrettanto vero che la stampa debba avere la possibilità di criticare ed evidenziare gli errori, le storture, le carenze che secondo il collega hanno portato ai risultati sportivi attuali, senza che ciò venga percepito come reato di lesa maestà.
Il collega Castellani nel suo articolo parla di ‘doverosa assunzione di responsabilità da parte dei dirigenti in mancanza di risultati’: non comprendiamo cosa ci sia di così offensivo e straordinario in questa affermazione, tanto da scatenare la levata di scudi riportata nel comunicato a difesa del dirigente Molina.
Quando poi si chiede di non “minare la serenità dell’ambiente” con le critiche, sembra tanto si voglia dire “non disturbate il manovratore”.
Da che mondo sportivo è mondo sportivo, scusate il gioco di parole, i giornalisti criticano quando le cose vanno male ed anche ai livelli più alti (con questo criterio negli ultimi anni l’Ufficio Stampa della FIR avrebbe dovuto passare tutto il suo tempo a rispondere alle critiche della stampa nazionale).
Il diritto di critica è alla base del nostro mestiere.
Lasciatecelo fare.