Parolisi, è ergastolo

26 ottobre 2012 | 20:06
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Parolisi, è ergastolo

Il caporalmaggiore Salvatore Parolisi e’ stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Melania Rea.

Tommolini ha anche disposto una provvisionale di un milione di euro a favore della piccola Vittoria e 500 mila euro ciascuno per i genitori di Melania. Confermate tutte le accuse dei Pm a carico di Parolisi che doveva rispondere di omicidio pluriaggravato dalla minorata difesa, vilipendio e deturpamento di cadavere.

Con il rito abbreviato il caporalmaggiore e’ stato condannato all’ergastolo senza isolamento diurno. Per quanto riguarda le pene accessorie il giudice Tommolini ha disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’interdizione perpetua della potesta’ genitoriale. Parolisi non era in aula alla lettura del dispositivo. Quando e’ arrivato e ha saputo della condanna gli hanno chiesto se voleva che venisse riletto: ha risposto di no.

Fischi e urla della folla fuori dal tribunale di Teramo all’uscita del cellulare della polizia penitenziaria con a bordo, presumibilmente, il caporalmaggiore diretto al carcere di Castrogno per trascorrere la sua prima notte da ergastolano.

Clima completamente diverso pochi minuti prima al passaggio dell’auto dei familiari Rea: applausi a scena aperta da parte delle centinaia di curiosi

PAROLISI DISPIACIUTO: ‘SONO INNOCENTE!’

«Siamo abituati a fare lavoro difficile. Ora aspettiamo con ansia la decisione del giudice perche’ vogliamo leggere le motivazioni per vedere come sono state superate le nostre obiezioni. Parolisi era dispiaciuto, ha ribadito fortemente la sua innocenza dobbiamo avere la testa alta nel bene e nel male, queste situazioni vanno affrontate». Lo ha detto Walter Biscotti, uno dei legali di Salvatore Parolisi secondo il quale «il giudice era commosso, non era tranquillo al momento della lettura del dispositivo della sentenza».

IL FRATELLO MICHELE, MIA SORELLA HA AVUTO GIUSTIZIA

«Siamo soddisfatti da questa sentenza perche’ Melania ha avuto giustizia. – Lo ha detto Michele Rea, fratello della vittima. Tuttavia, ha aggiunto, – non siamo contenti perchè si tratta del papà di Vittoria e del marito di Melania. Come famiglia ne usciamo sconfitti. Non ci sono vincitori. Volevamo incontrare Salvatore per vedere la sua reazione a questo profondo dolore che ha provocato alla nostra famiglia», ma lui non c’era.

Melania Rea era stata uccisa con 35 coltellate il 18 aprile 2011 in un boschetto a Ripe di Civitella (Teramo).

La sentenza, emessa con il rito abbreviato, e’ stata emessa dal gup Marina Tommolini dopo circa tre ore di camera di consiglio. Gli avvocati dell’imputato avevano chiesto l’assoluzione con formula piena. Parolisi era stato arrestato una prima volta a seguito di un provvedimento di custodia cautelare emesso il 18 luglio 2011, quando la competenza sulle indagini era ancora della Procura di Ascoli Piceno.

Successivamente fu raggiunto, il 2 agosto dello stesso anno, da analoga misura restrittiva emessa dal gip di Teramo Giovanni Cirillo. Da allora e’ detenuto nel carcere ‘Castrogno’ del capoluogo.