
«A pranzo sì può mangiare a tre euro all’asilo occupato».
Suona quasi come una battuta, ma se si controlla è vero.
All’Aquila, terra di nessuno dopo il 6 aprile 2009, è tutto possibile.
Al secondo giorno di università nella nuova sede del Polo umanistico in Viale Nizza il problema del vitto per gli studenti nella [i]cattedrale del deserto[/i] è risolto.
In attesa della mensa in centro, che entrerà in funzione a febbraio 2013 presso l’Istituto Salesiano di viale Don Bosco, come annunciato nei giorni scorsi dal presidente dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) del capoluogo, Francesco D’Ascanio, ci si accontenta.
A cacciare il coniglio dal cilindro sono i cittadini che occupano abusivamente l’asilo di Via Duca degli Abruzzi, ovviamente inagibile.
In barba alle leggi, complice l’atteggiamento pilatesco del Comune, perché non fornire un servizio utile agli studenti, ovviamente in nero?
«[i]Senza prenotazione, si può usufruire del pasto dalle 13 alle 14.30. Se vuoi ti dico il menù di oggi… Puoi venire quando vuoi, siamo qui[/i]». Certo, chi li caccia?
Con un tavolo posto all’entrata della struttura inagibile, gli occupanti abusivi fanno come se fosse casa loro beneficiando di “una piccola offerta degli studenti”.
La voce si è sparsa, sono gli stessi universitari a riferire che si può pranzare lì, magari ci esce un pasto anche per qualche operaio che sta ultimando i lavori del polo umanistico.
Tralasciando i concetti e le conseguenze di occupazione e inagibilità, ormai abbonati da mesi, occorre evidenziare in primis il rispetto per le norme igieniche, accompagnato dal rispetto degli esercenti che rilasciano scontrino fiscale e pagano regolarmente le tasse.
Chissà cosa pensa il comune della mensa abusiva?
L’unica certezza sarebbe la responsabilità civile del Comune se qualche commensale universitario avesse un incidente all’inetrno della struttura inagibile ed occupata abusivamente.
(a.l.)