In Abruzzo 85 mila cittadini stranieri

30 ottobre 2012 | 15:55
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In Abruzzo 85 mila cittadini stranieri

In Abruzzo, al 31 dicembre 2011, ci sono circa 85 mila cittadini stranieri regolari che, con un calo di circa tremila unità rispetto al 2010, rappresentano l’1,7% della popolazione immigrata a livello nazionale. E’ quanto emerge dal dossier statistico immigrazione 2012 Caritas-Migrantes presentato stamani a Pescara.

All’iniziativa, nei locali dell’Aurum, hanno preso parte, tra gli altri, il vescovo ausiliario dell’Aquila e delegato per il settore Migranti della Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana, monsignor Giovanni D’Ercole, il delegato regionale Caritas Abruzzo-Molise, don Marco Pagniello, l’assessore alle Politiche dell’accoglienza del Comune di Pescara, Maria Grazia Palusci e la mediatrice culturale colombiana Gina Covelli Navas.

Dal rapporto, che elabora dati Istat e del ministero dell’Interno, emerge che gli stranieri in possesso di regolare permesso di soggiorno presenti in Abruzzo sono 52.078 e che oltre il 60% dei migranti presenti in regione non proviene dall’Unione Europea.

La distribuzione geografica vede prevalere la provincia di Teramo, con 17.932 cittadini non comunitari (34,4% del totale regionale), seguita dall’Aquilano (14.537, 27,9%), dal Pescarese (10.584, 20,3%) e dal Chietino (9.025, 17,3%).

Si tratta nel complesso di una popolazione molto giovane (il 78,5% ha meno di 44 anni).

La comunità straniera più numerosa in regione è quella dei romeni, con presenze superiori alle 20mila unità già dal 2010; seguono gli albanesi (13.754), i marocchini (6.532), i cinesi (5.493), i macedoni (5.463) e gli ucraini (3.948).

Citando dati Inail, il dossier rileva che nel 2011 un totale di 73.393 cittadini stranieri (di cui il 40,9% di sesso femminile) è risultato occupato sul territorio abruzzese, con un’incidenza pari al 16,2% della popolazione attiva regionale. La maggior parte degli stranieri, ovvero il 45,7%, ha trovato occupazione nel settore dei servizi, il 41,7% in quello industriale, mentre solo il 9,6% in agricoltura. Dei lavoratori stranieri abruzzesi, la maggior parte è di origine romena (17.536 unità).

Le imprese gestite da stranieri, stando a dati della Cna presenti nel rapporto, sono 4.633. In crescita rispetto all’anno precedente, il 24,7% di queste aziende è intestato a donne e il 44,1% di esse ha sede nel Teramano; la maggior parte delle aziende (2.215 imprese) svolge attività di tipo artigianale. I titolari d’impresa più numerosi sono di nazionalità cinese (881 unità, 19% del totale regionale, concentrate in particolare nel Teramano), seguiti da romeni (825, soprattutto nel Chietino), albanesi (723), marocchini (626) e senegalesi (337, quasi tutte nel Pescarese).

Nel 2011 gli immigrati hanno inviato dall’Abruzzo ai loro Paesi d’origine circa 79 milioni di euro: Teramo è la provincia più virtuosa con oltre 23 milioni, seguita da Pescara e L’Aquila (circa 20 milioni) e dal Chietino (quasi 15 milioni).

«Nonostante, a causa della recessione, si assista, in Abruzzo come in Italia, ad un blocco della crescita delle presenze straniere – ha spiegato Maria Paola Nanni dell’equipe che cura la redazione del dossier – si tratta comunque di un settore caratterizzato da un grande movimento. L’Abruzzo è un’area di insediamento stabile: la presenza di intere famiglie, i matrimoni misti e la crescita delle seconde generazioni sono chiari segnali di stabilizzazione. Con questi numeri – ha concluso – l’Abruzzo si stacca dal Mezzogiorno ed è vicina alle regioni del centro Italia».

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