Mensa in asilo occupato, commercianti: ‘Non è corretto’

«È un abuso che non dovrebbe essere consentito in più c’è l’occupazione, che è un altro abuso. Senza dubbio si tratta di una concorrenza sleale». È netta la posizione di Mario Maccarone, proprietario dello storico ‘Bar Gran Sasso’, in merito alla mensa abusiva messa su nell’asilo occupato e frequentata dagli studenti del limitrofo polo umanistico.
«Personalmente – aggiunge il presidente onorario della Federazione italiana pubblici esercizi – parlo a nome di tutta la categoria, anche se la cosa non mi riguarda personalmente perché la mia attività è posizionata più giù rispetto ad altri esercizi commerciali limitrofi alla facoltà». «Per fare certe cose – sottolinea – occorrono la licenza e i controlli sanitari. Poi c’è la preoccupazione per eventuali scosse, come quella dell’altra notte, nell’edificio inagibile. Mi auguro che intervengano al più presto le autorità».
Di concorrenza sleale parla anche una giovane barista di un’attività lungo corso Vittorio Emanuele. «Sicuramente la cosa ci danneggia – spiega in assenza del titolare – riaprire in centro è da temerari e anche soltanto pochi panini non venduti possono dar fastidio a chi è tornato a lavorare qui. Non è una cosa corretta».
Oltre ai dissidenti c’è anche chi, chiudendosi a riccio nel proprio locale, non vuole parlare. «Non mi importa nulla – dice seccato uno di questi – fuori il mio bar possono fare tutto quello che vogliono. Mi preoccupo solo di quello che accade qui dentro».
Senza nulla togliere al prestigioso Festival del teatro e cinema, quest’ultimo resta ospitato in un luogo inagibile e occupato. Di sottoscrizioni gratuite e favori a studenti (in attesa della mensa di viale Don Bosco) per l’autofinanziamento se ne potrebbe anche parlare, ma altrove. (a.l.)
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