
Nell’ultimo anno sono scomparse ogni giorno in Italia 28 persone, un numero in aumento rispetto all’anno scorso di quasi il 10%. Sono i dati più rilevanti della IX relazione semestrale sulle persone scomparse, presentata ieri al Viminale dal commissario straordinario Michele Penta.
Dal 1974 ad oggi, data di istituzione della banca dati interforze, sono complessivamente 25.453 le persone scomparse e di cui non c’è più traccia. Di questi, 9.396 sono italiani e 16.057 stranieri. 14.855 sono invece i maggiorenni e 10.598 i minorenni.
Rispetto al 31 dicembre 2011, sono 541 in più gli uomini, le donne e i minorenni che non sono stati ancora rintracciati. A questi si devono aggiungere i 135 italiani scomparsi all’estero, di cui 115 maggiorenni e 20 minorenni.
Il monitoraggio dei dati, spiegano dal Viminale, evidenzia, ancora una volta, il progressivo aumento del numero degli scomparsi. Infatti, dalle 105.092 denunce presentate al 30 giugno del 2011 si è passati alle 115.366 del 30 giugno 2012. Si tratta di 10.274 denunce in più che rappresentano, appunto, un aumento percentuale su base annua del 9,78%; l’aumento è invece del 4,78% negli ultimi sei mesi.
Ma, sottolinea Penta, c’é un altro elemento che non deve essere sottovalutato: se si considera che dal 2007 (anno di costituzione dell’ufficio del commissario) al 31 dicembre del 2011 l’incremento annuo medio delle denunce di scomparsa si attestava attorno alle novemila segnalazioni, dunque 25 al giorno, l’incremento degli ultimi sei mesi è ancora più significativo di quello registrato negli anni precedenti. Unico dato in calo, quello relativo al numero dei cadaveri non identificati: al 30 gennaio 2012 erano 831, uno in meno rispetto all’ultima rilevazione.
«Il fenomeno – ha confermato Penta – è ben lungi dall’essere in fase regressiva, anche se fortunatamente la percentuale delle denunce di scomparsi e inferiore al numero delle persone che ogni anno vengono ritrovate». Una situazione che, ha sottolineato il sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano, il governo ha ben presente visto che è in dirittura d’arrivo una «piccola ma grande legge», composta di un unico articolo ma con la quale «lo Stato riconosce la problematica».
Dei 14.855 maggiorenni scomparsi dal 1974 ad oggi – 7.705 italiani e 7.150 stranieri, complessivamente 262 persone in più rispetto al 31 dicembre 2011 – ci sono 1.600 ultrasessantacinquenni. Nella maggioranza dei casi (11.888), restano sconosciute le motivazioni della scomparsa; 1.947 sono invece le persone che si sono allontanate volontariamente, 551 quelle per disturbi psicologici, 70 le possibili vittime di reato, di cui 46 italiani e 24 stranieri.
Anche il numero dei minori scomparsi è in aumento: si è infatti passati dai 10.319 segnalati al 31 dicembre dell’anno scorso ai 10.598 di quest’anno, con un incremento dell’ 8,10% su base annua e del 2,70% negli ultimi sei mesi. La maggioranza degli under 18 scomparsi è straniera: sono 8.907 su 10.598. E per 820 di loro non si conosce neanche la cittadinanza: dopo rumeni e afghani e prima dei marocchini, infatti, nel rapporto è scritto ‘ignoto’.
Dall’indagine semestrale emerge inoltre che per la metà dei minori le motivazioni della scomparsa sono sconosciute, mentre per 3.637 si tratta di allontanamento da istituti o comunità. Dieci sono i minori che potrebbero esser vittime di un reato e di cui non si ha più traccia e 277 quelli che scompaiono perché sottratti da uno dei due genitori o da qualche altro parente.
Le regioni dove il fenomeno è più ricorrente sono il Lazio (con 6.406 segnalazioni), la Lombardia (3.359), la Campania (3.022), la Sicilia (2.361) e la Puglia (1.801). Per quanto riguarda i minorenni, la maggior parte di quelli italiani sono scomparsi in Campania (339), mentre quelli stranieri nel Lazio (1.964).
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