Castagne, l’oro bianco in tavola

3 novembre 2012 | 16:59
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Castagne, l’oro bianco in tavola

Le castagne, frutto dell’autunno sono una bontà da gustare non solo arrostite, ma anche nei dolci e perchè no? anche nelle pietanze della nostra tavola.

Le nostre montagne abbondano di castagneti e, con il permesso del proprietario del bosco, potrebbe essere una bella idea trascorrere una domenica d’autunno con la famiglia a raccogliere le nostre castagne.

Marroni o roscette, grandi o piccole, insipide o saporite, le castagne divertono grandi e piccini.

Le castagne (al contrario degli altri frutti) sono ricche di carboidrati complessi. Tuttavia la cottura trasforma parte dell’amido in zuccheri semplici che le rendono dolci ma anche controindicate nei diabetici.

Sono ricche di fibre, di potassio e di vitamine del gruppo B; il contenuto di acqua è abbastanza modesto.

Le castagne sono indicate per astenie, anemia, stitichezza ed emorroidi. Hanno proprietà antianemiche, energetiche, toniche ed antisettiche.

Valori nutrizionali per 100 grammi di castagne arrostite:

ENERGIA (calorie) 193 Kcal

Parte edibile 82 %

Acqua 42,4 g

Carboidrati 41,8 g

Grassi 2,4 g

Proteine 3,7 g

Fibre 8,3 g

Grazie al loro ottimo contenuto in Carboidrati complessi, le castagne sono un vero e proprio alimento base, in grado di sostituire i più pregiati cereali. Non a caso lo storico greco Senofonte, vissuto tra il 430 ed il 355 a.C, definì il maestoso castagno (pianta che può raggiungere i trenta metri d’altezza) come l’albero del pane.

Da un punto di vista nutrizionale, la castagna è un alimento di elevata qualità grazie, soprattutto, all’alta percentuale di amidi abbinata ad un discreto contenuto di grassi, proteine, sali minerali (soprattutto potassio, fosforo, zolfo, magnesio, calcio, ferro) e vitamine (C, B1, B2 e PP). Queste caratteristiche, unite all’ottima digeribilità, rendono la castagna un alimento ideale anche per gli sportivi.

LA RICETTA: Zuppa di ceci e castagne

La ricetta tipica della zona aquilana è, senza dubbio, la zuppa di ceci e castagne.

Ingredienti per 4 persone:

pepe q.b

peperoncino q.b.

[i]Fate cuocere i ceci, mentre arrostite e spellate le castagne. In un tegame, possibilmente di coccio, soffriggete dell’aglio aggiungete la passata di pomodoro, il rosmarino (legato con del filo da cucina ndr), il pepe e il peperoncino se è di vostro gradimento. Nell’intingolo aggiungete i ceci e le castagne. Fate insaporire per qualche minuto e poi versate dell’acqua calda. Lasciate bollire a lungo. Sevite su fette di pane casereccio tostato e un filo d’olio a crudo.[/i]

Buon appetito!

Ulteriori impieghi delle castagne

Grazie al loro elevato valore nutritivo, nella farmacopea popolare sono indicate in caso di avitaminosi, anemia e debilitazione. L’infuso ed il decotto, ricchi di tannini, sono utili in caso di bronchiti e diarrea. Grazie alla loro azione antisettica i gargarismi con l’infuso di foglie sono un ottimo rimedio contro infiammazioni di gola e bocca.

L’acqua di bollitura delle castagne costituisce un ottimo fertilizzante per le piante.

Consigli per l’acquisto

All’acquisto, la buccia deve presentarsi integra e lucida, senza spaccature. Al tatto una castagna fresca appare soda ed il suo guscio non cede se premuto con le dita.

Simili alle castagne, ma più pregiati, i marroni vantano dimensioni superiori ed una forma ovoidale più bombata ai lati, tendente al cuoriforme; la buccia, di colore marrone chiaro con venature scure ben marcate, è più sottile e racchiude un seme dolce di colore bianco avorio. Le castagne sono di dimensioni inferiori, con forma tondeggiante, piatta o emisferica a seconda della posizione assunta all’interno dell’infiorescenza spinosa che le contiene (riccio). Nel caso questo contenga un’unica castagna si parla di marroni, quando se ne hanno tre si parla di castagne. Il riccio, che si apre in autunno a maturazione raggiunta, protegge il frutto dalle aggressioni degli insetti ed evita che i residui dei trattamenti chimici penetrino all’interno.

Le castagne sono coperte da una pellicina aderente che le riveste penetrando nella polpa. Tale pellicola, che nei marroni rimane all’esterno e risulta facile da rimuovere, dev’essere eliminata prima del consumo. Più ostica risulta l’eliminazione della buccia: per facilitare tale operazione le castagne devono passare da un ambiente refrigerato a quello bollente della cottura, per poi essere nuovamente raffreddate con acqua fredda a preparazione ultimata. Se sottoposte a tale trattamento perdono facilmente anche la pellicina di rivestimento.

Le castagne del monte Amiata (provincia di Grosseto e Siena), di Montella (Avellino) ed i marroni di Castel del Rio (Bologna) e Mugello (Firenze), hanno recentemente ottenuto la certificazione IGP.