Sezione Primavera a San Demetrio

3 novembre 2012 | 11:29
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Sezione Primavera a San Demetrio

di Marianna Gianforte

È giunta al sesto anno di attività la sezione Primavera dell’Istituto comprensivo di San Demetrio Ne’ Vestini. Si tratta di un nuovo servizio educativo a carattere sperimentale dedicato alla primissima infanzia: bambini che hanno dai 24 ai 36 mesi, usciti dall’asilo nido e ancora piccoli per entrare nella scuola dell’infanzia. Il progetto, promosso dal ministero dell’Istruzione al tempo in cui ne era titolare il ministro Giuseppe Fioroni (2006-2007) fa in sostanza da ponte tra l’asilo nido e la scuola dell’infanzia.

Il sesto anno dell’attività della sezione Primavera di San Demetrio comincia con 16 bambini iscritti: «Una realtà consolidata nel territorio aquilano. Ma aspettiamo che il governo si decida a far passare il progetto da sperimentale a istituzionale», spiega una delle educatrici della cosiddetta “Scuola-ponte”, Cinzia Di Benedetto. Al suo fianco lavora anche Vania Bernardini, coordinate dalla dirigente scolastica Lucia Di Giulio.

Come tutte le sezioni Primavera del Paese, anche la Scuola-ponte di San Demetrio subisce i tagli del governo, tagli di anno in anno più cosicui. Il progetto è finanziato in parte dai fondi del ministero (con il contributo degli enti locali) e in parte dalla retta mensile delle famiglie, con uno sconto per i fratelli. Il personale impiegato è composto da educatrici e personale ausiliare qualificato e prevede la permanenza a scuola dei bambini per 5 giorni settimanali, dal lunedì al venerdì, per 7 ore giornaliere (08.30-15.30).

Questa nuova tipologia di scuola, metà asilo e metà scuola dell’infanzia, colma il vuoto preesistente tra asilo nido, appunto, e scuola, fornendo un servizio utile alle famiglie ma soprattutto accompagnando i bimbi nella crescita con progetti educativi che hanno continuità. I piccoli, infatti, «entrano in un gruppo classe con cui si ritroveranno anche alla scuola dell’Infanzia, alle elementari e alle medie», evidenzia la Di Benedetto.

«Le attività sono partite il 29 ottobre, dopo l’ok dell’Ufficio scolastico provinciale», aggiunge l’educatrice. «Abbiamo bambini che vengono, oltre che da San Demetrio, anche da Villa, da Fossa e in generale da tutto l’Aquilano». Altre sezioni Primavera, in provincia, si trovano a Pizzoli e ad Avezzano.

Intanto si attende che da sperimentale il progetto diventi definitivo, con un’apposita legge statale. «Il progetto viene sempre rinnovato con l’accordo Stato-Regioni», chiarisce l’educatrice, «e promosso per tre anni, ma ancora non viene istituzionalizzato. Stiamo cercando di interessare il ministro Francesco Profumo in tal senso perché il pericolo è che se resta sperimentale questo servizio non venga più finanziato. E sarebbe un danno per il territorio, in quanto ormai è diventato un servizio radicato, a cui le famiglie si affidano».

Risale a un mese fa circa l’allarme lanciato dalla Fism, la Federazione delle scuole materne non statali, sul rischio che le sezioni Primavera non vengano più finanziate. Per quest’anno il pericolo è scongiurato. «Ma serve una legge per il futuro».