Concorsone, aperta una inchiesta

4 novembre 2012 | 15:24
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Concorsone, aperta una inchiesta

Non ha perso tempo la Procura della Repubblica dell’Aquila che sta già indagando sul concorsone dopo aver ricevuto l’esposto dei precari del terremoto e quello del sindaco Massimo Cialente sulla pubblicazione di un test tipo corredato di risposta esatta su un sito internet di informazione locale.

Titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli che ha già delegato la polizia giudiziaria (che a sua volta ha delegato la polizia postale) ad acquisire tutti gli atti informatici contenuti nell’archivio informatico del Formez, la società che sta preparando i test per le preselezioni del concorsone che cominceranno, Procura permettendo, il 19 novembre prossimo. La procura avrebbe avuto il [i]la[/i] dall’esposto specifico di un lavoratore precario nel quale si invita la Procura ad acquisire gli atti del Formez.

Una volta acquisiti i dati informatici la polizia postale potrà avere libero accesso e ricostruire anche i flussi di mail inviate con lo user del Formez e il contenuto di ognuna. Tutto ciò al fine di fugare ogni dubbio sulla trasparenza delle procedure concorsuali e sulla segretezza delle prove. Un lavoro lungo e difficile che potrebbe magari rallentare, se non bloccare l’iter del concorsone.

Dal canto proprio la testata on-line che ha pubblicato il quesito ribadisce la propria buona fede. I giornalisti dichiarano di non essere contrari al concorsone e di aver pubblicato il test solo per fornire un servizio, per fare informazione, insomma. Ribadiscono poi la possibilità di presentare una querela nei confronti del sindaco Massimo Cialente che avrebbe lanciato dardi avvelenati contro la testa su Facebook.

Sembra invece inarrestabile la serie di iniziative giudiziarie contro il concorso. Domani sarà la Uil a presentare un altro esposto contro la fuga di test. Ad annunciarlo sono Fabio Frullo e Simone Tempesta. «Nel contenuto – hanno spiegato i sindacalisti – l’atto ricalcherà quello del sindaco Massimo Cialente. Chiediamo alla procura di indagare fino in fondo per capire come sia stato possibile diffondere un test della batteria dei 4 mila, anche se dovesse essere escluso, l’episodio resterebbe comunque grave. Crediamo dunque sia doveroso a parte dell’Amministrazione ritirare la delega al Formez».

Su questo punto l’amministrazione comunale si troverebbe molto in imbarazzo visto che il concorso ha come porta bandiera niente meno che il ministro, ormai mezzo aquilano, Fabrizio Barca che rimarrebbe molto deluso da un eventuale voltafaccia di Cialente &co. Di qui l’atteggiamento cerchiobottista dell’amministrazione e in particolare del gruppo del Pd.

L’IdV invece sta dalla parte dei precari. L’assessore dello stesso partito Lelio De Santis è tra due fuochi, visto che con la sua delega al contenzioso ha dovuto firmare le costituzioni in giudizio contro i ricorsi al Tar dei precari che chiedono al comune di ritirare la famigerata delibera di delega al Formez per la gestione del concorso. Una firma che l’assessore de Santis non ha messo a cuor leggero.

«Come assessore devo essere coerente – ha spiegato – L’amministrazione fino a prova contraria deve avere un comportamento coerente. A meno che non emergano dei vizi che possano portare la giunta ad una revoca della delibera. É chiaro che martedì proponendo queste prime delibere parleremo del problema. Quello sarà il momento in cui si farà la sintesi sulla vicenda. Io solleciterò tutti ad una riflessione. Se ci sono degli elementi tali da inficiare il concorso potremo pensare ad una revoca dell’atto per autotutela, altrimenti si cammina diritti fino in fondo. Del resto non può essere solo il Comune dell’Aquila a decidere. Nelle prossime ore contatterò anche i sindaci del cratere».

(al. cal.)