Cicolano, radici mai dimenticate

5 novembre 2012 | 10:30
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Cicolano, radici mai dimenticate

Il Cicolano è una subregione appartenente politicamente alla Regione Lazio, situato nella Provincia di Rieti. Così fu deciso con un atto reazionario dal fascismo nel 1927. Un atto autoritario, privo di qualsiasi visione storica, senza un orizzonte.

Storicamente questo territorio così come geograficamente, per la sua vastità montana per le sue peculiarità geomorfologiche è, ed è sempre stato Abruzzo. Le porte di accesso al cicolano sono nella maggior parte abruzzesi. Le montagne della Duchessa a sud-est, la Marsica con il Fucino a sud e la zona aquilana, ad est ne sono la testimonianza.

I comuni di Pescorocchiano, Borgorose (Borgocollefegato), Petrella Salto, Fiamignano, immersi nel verde di un territorio impervio e boscoso, con la valle del Salto con il suo lago omonimo e la piana di Corvaro evoca la storia passata. Abitata dagli Equi in epoca romana, fino all’unità d’Italia questa stupenda regione è stata parte integrante del Regno di Napoli, nell’ambito dell’Abruzzo Ulteriore Secondo con capoluogo Aquila.

Un territorio ricadente prima nella Sottoindenza, e poi Sottoprefettura di Cittaducale. La storia la sua cultura è possibile cercarla, studiarla, non a caso presso l’Archivio di Stato dell’Aquila. Siamo quindi d’accordo con il professor Raffaele Colapietra quando afferma che il riordino delle provincie, così come pensato e proposto dall’attuale governo (il ministro Patroni Griffi) ricalca l’atto autoritario e reazionario di mussoliniana memoria.

Quale è il rapporto tra il nostro territorio con l’Etruria? Quale contiguità storica tra l’Abruzzo aquilano è il Viterbese? In questo provvedimento non vi è nessun presupposto storico politico amministrativo. Non vi sono neanche i risparmi, più sospirati che prevedibili. Ci sarà più burocrazia e più costi per noi poveri cittadini abitanti in questo impervio, ma stupendo angolo d’Italia.

Già immaginiamo le lunghe via crucis per reclamare i nostri diritti in quel di Viterbo. Per questo e per tanto altro come cittadini del Cicolano chiediamo un ritorno all’origine. L’Abruzzo e l’aquilano sono la nostra terra.

Carla Cremonini, Elisa Prigenzi, Giovanna De Moro

Cittadine del Cicolano e Lavoratrici presso L’Archivio di Stato L’Aquila