
Rifondazione comunista ferma le danze ancor prima che comincino.
Il partito di maggioranza non ci sta a concedere una variante al Prg nella zona di Pile per l’attivazione di una discoteca.
«Una delibera di questo tipo determinerebbe un pericoloso precedente – sostiene Pelini – Abbiamo parlato due volte in giunta di questo caso e sono state molte le voci critiche che si sono levate sul problema». Niente in contrario da parte di Pelini sull’apertura di una discoteca, «ma l’operazione deve esser fatta dopo aver effettuato un’analisi dei bisogni».
L’assessore di Rc ha riferito di aver appreso, poiché se ne è discusso in giunta, dei rumors secondo i quali nel capannone sarebbero state già fatte delle feste e che sarebbero stati effettuati alcuni lavori interni.
«Se ciò fosse vero – aggiunge l’assessore – questo metterebbe una pietra tombale su tutta la vicenda, che a questo punto non merita di arrivare né in una riunione di maggioranza, né tantomeno in consiglio comunale. Ritengo che la proposta di delibera sia già politicamente affossata».
Se la matematica non è un’opinione, a meno che chi porta avanti il progetto non riesca a trovare sponda fra i banchi della minoranza, la delibera non potrebbe mai totalizzare il numero di voti sufficienti per vedere l’alba. Due consiglieri dei socialisti più uno di rifondazione fanno quattro, più qualche indeciso del Pd e addio quorum. C’è da chiedersi dunque quale partito deciderebbe di appoggiare questa delibera e perché. Tuttavia il problema della mancanza di una vera discoteca in città resta. Vi sono aree che hanno una destinazione apposita, dove potrebbe essere realizzato un locale da ballo, aveva detto l’assessore Marco Fanfani. Se così è, sarebbe il caso di incentivare gli imprenditori a realizzare questo tipo di attività dove è consentito al fine di evitare le pericolose trasferte sulla costa del sabato sera dei giovani aquilani.
A.Cal.
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