
“Se si lamenta Moratti lo facciamo anche noi”.
Stamane in Lega, sono bastate otto parole a Pierpaolo Marino per rivendicare il diritto dell’Atalanta (e di tutte le altre squadre che non hanno santi in paradiso) a protestare contro gli obbrobri arbitrali.
Il direttore generale del club diPercassi parla con cognizione di causa: per due volte in questa stagione e sempre con Denis, i nerazzurri si sono visti annullare gol regolari, il primo alla Roma e il secondo alla Samp.
La società bergamasca ha sempre seguito una linea di grande signorilità: pur avendo subito ricevuto molti più torti che favori dagli arbitri, non si è mai strappata i capelli. Ma essere signori non significa essere fessi e, poichè domenica 11 novembre, a Bergamo, si gioca Atalanta-Inter, Marino ha fiutato l’aria, replicando a stretto giro di posta a Moratti che, nonostante la grande vittoria di Torino, non ha mandato giù le nefandezze perpetrate da Tagliavento e Preti.
Ha avvertito il Primo Interista: “Bisogna fare attenzione”.
Ieri, aveva parlato di “errore voluto” riferendosi alla mancata espulsione del bianconero Lichtsteiner da parte dell’arbitro Tagliavento. Oggi il presidente torna sull’argomento: “C’entrasse la Juventus sarebbe grave. Errore voluto nel senso che uno vede una cosa e non interviene, questo anche magari per l’equilibrio della partita, non lo so. Ma era una scelta che comunque a quel punto della partita era azzardata e decisamente molto sfavorevole per noi. Non hai più l’astio dentro, nessuna roba di questo genere, ma bisogna fare attenzione, questo sì, in modo che non ci sia una ripetizione costante”.
Ha affermato Marino: “Con la Samp è stata una grande vittoria di cuore e di qualità. Il gol di Denis era regolare, l’arbitro Russo ha arbitrato bene ma sono i colloboratori che hanno sbagliato. Poi se Moratti si lamenta dopo una vittoria lo facciamo anche noi, le lamentele dopo una vittoria sono molto più considerate rispetto ad quando si perde. Se l’Inter è in credito anche noi lo siamo dopo il gol regolare annullato a Denis e non ci aspettiamo compensazione nella partita con l’Inter. Sono errori grossolani e penso che ci sia il bisogno di del supporto elettronico. Sta cambiando il contesto intorno e mi sembra giusto che ci sia modernizzazione“.
La verità è semplice: sino a quando la Fifa non autorizzerà l’impiego della tecnologia in campo, dovremo convivere con le cantonate arbitrali. Ma, se vigesse un criterio meritocratico nel sistema arbitrale italiano, chi sbaglia di più dovrebbe dirigere di meno. Spesso, invece, succede il contrario.
E allora, se si lamentano le Grandi come l’Inter che, a proposito della gara di Torino ne ha ben donde, ha il diritto di lamentarsi anche l’Atalanta. Così come tutte le altre società tartassate dagli errori di chi dovrebbe passare inosservato e, al contrario, fa di tutto per farsi notare.
Xavier Jacobelli