Centro videosorvegliato: ‘Denaro pubblico per pura demagogia’

6 novembre 2012 | 13:41
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Centro videosorvegliato: ‘Denaro pubblico per pura demagogia’

«La scorsa settimana la Giunta ha stanziato oltre 200mila euro l’anno per installare 42 telecamere per la video sorveglianza del centro, insomma le controlla-movida, con l’intenzione di raddoppiare a breve per la bella cifra di 400mila euro l’anno. L’assessore Alfredo Moroni afferma che è per ‘tutelare la sicurezza dei cittadini e dei beni monumentali’. Si potrebbe invece iniziare a ripristinare la pubblica illuminazione e controllare la tenuta dei puntellamenti, se di sicurezza si vuole parlare, in una città ancora pattugliata dai militari». A sottolinearlo, attraverso una nota, è il gruppo consiliare Appello per L’Aquila, secondo cui «la decisione è figlia del pensiero politico securitario che non pensavamo facesse parte del Dna delle forze politiche che compongono la Giunta e che ha già fallito nelle altre città che lo hanno adottato».

«Denaro pubblico sacrificato per un’operazione di pura demagogia che non risolve alcun problema – incalza Appello per L’Aquila – Del resto nelle notti aquilane qualche episodio di vandalismo c’è stato e comunque poco diverso da quello che è sempre successo negli anni. Ma vandalico è il degrado, la bruttezza con cui conviviamo da oltre tre anni, senza un’alternativa, senza una spinta a guardare oltre le macerie, a immaginare un futuro, una nuova città. Non tanto il brutto quotidiano, quanto la mancanza di ascolto, di partecipazione, di condivisione di sogni e speranze hanno prodotto noia, arroganza e alcool. Perché il nocciolo è questo: una città con un tasso di disoccupazione giovanile di oltre il 35%, tra i più alti in Italia, unito alla totale mancanza di spazi sociali di aggregazione non può che produrre disagio».

Secondo Appello per L’Aquila «le istituzioni devono offrire opportunità ai giovani, ascoltarli e coinvolgerli nelle scelte che li riguardano. Renderli protagonisti della rinascita della città. E invece l’unica risposta che l’amministrazione riesce a dare è solo di tipo repressivo. Così i problemi non si risolvono, ma si alimentano. Investire in spazi sociali, culturali e sportivi, incentivare la creazione di micro imprese giovanili: ecco come utilizzare 400mila euro ogni anno. Altro che telecamere buone solo per pagare un debito all’impresa che le fornisce. Quelle telecamere del resto registreranno solamente i vuoti sociali e di bilancio causati dalla cattiva politica».