
A tutti i concorrenti del concorsone che attendono con ansia la pubblicazione delle soluzioni ai quiz della loro banca dati di 4 mila test e che in questi giorni si sono esercitati al buio, ossia senza la possibilità di confrontare le risposte giuste, sarebbe bastato andare sul sito del Formez, cliccare sulla sezione delle banche dati relative ai concorsi di Napoli e del consiglio di Stato per ritrovare ben 2.300 dei test facenti parte della loro batteria, con relativa risposta.
Il risultato è che solo i candidati più fortunati o più pratici di internet hanno potuto fare la scoperta, gli altri no.
Se n’è accorto anche l’assessore regionale Gianfranco Giuliante che a questo punto tira le conclusioni sostenendo che la vera “talpa” è il presidente del Formez Carlo Flamment del quale chiede le dimissioni. «Il ministro Barca così come ha chiesto le dimissioni di Roberto Petullà per una imperdonabile leggerezza – ha spiegato – tanto più ora dovrebbe chiederle per il presidente del Formez».
Domande riciclate dunque e anche contenenti errori grossolani continua Giuliante per il quale è ovvio il concorso non s’ha da fare.
Evidentemente mantenere segrete le risposte fino al 9 novembre, stando così le cose suona come una sorta di segreto di Pulcinella. Diverso sarebbe stato se il Formez avesse diffuso da subito le risposte mettendo i candidati tutti sullo stesso piano.
Dopo aver fatto la cronistoria della morte annunciata del concorsone, Giuliante tira le orecchie anche al sindaco Massimo Cialente ricordandogli che il Ripam non è un soggetto, ma un progetto: «Cialente non sa nemmeno a chi ha affidato il concorso». Allora Giuliante non ha difficoltà a sostenere che il concorso è una delle operazioni più scandalosa che c’è stata all’Aquila: «Non so se si può parlare di brogli, ma che si è imbrogliato».
Ai sindaci del cratere, Cialente in testa, Giuliante chiede di revocare la delega al Ripam e quindi al Formez. «I precari aquilani non sono [i]choosy[/i], ma neanche [i]Coglions[/i] come si direbbe a Oxford», ha ironizzato. «Non si possono dare i soldi pubblici a chi usa il lavoro già fatto per il concorso di Napoli e Consiglio di stato. Queste carte non le porto in procura, ma se ci va Cialente lo accompagno volentieri».
Il Formez replica prontamente pur non entrando nel merito della questione, mettendo avanti con una velata minaccia di querela lo spettro del danno all’immagine: “[i]Ecco il contenuto di quella che il solito sito chiamava ‘la bomba Giuliante’: alcune delle risposte sono contenute nel sito Formez, quindi la vera talpa, passibile di licenziamento da parte del Ministro Barca, è il Presidente di Formez PA Carlo Flamment. Premesso che, come previsto dal bando Ripam e ampiamente annunciato da Formez PA, tutte le risposte saranno da domani 9 novembre disponibili sul sito di Formez PA, Giuliante si è in sostanza accorto con 10 giorni di ritardo di un fatto che chiunque poteva rilevare: alcune risposte ai quiz (quelle su quesiti generici-attitudinali e non quelle relative alla ricostruzione) sono contenute nelle banche dati Formez, precisamente rintracciabili nelle batterie di quiz adoperate nei concorsi passati. Fra tanti problemi che ha la città dell’Aquila, è doloroso constatare che vi sia un assessore che prende lucciole per talpe. La questione avrebbe sapore solo folcloristico se non rientrasse in un disegno che da giorni tende a provocare l’annullamento del concorso con conseguente sabotaggio della ricostruzione dell’Aquila e possibile danno erariale. Per queste ragioni Formez PA, nel rassicurare le istituzioni e i concorrenti sul totale rigore e validità delle procedure concorsuali, garantiti peraltro da una Commissione Interministeriale, si riserva ogni azione legale a tutela della sua immagine e dei suoi vertici[/i]”. A.Cal