
Dopo la manifestazione del 12 ottobre scorso e il Consiglio straordinario sul sociale voluto dal gruppo PD in Regione, Marinella Sclocco si è fatta promotrice di un incontro coi parlamentari abruzzesi e le associazioni dei disabili.
L’incontro di lavoro si è tenuto stamane in Piazza Unione a Pescara nella sede del Consiglio regionale. Non sono mancati i soliti disservizi di accesso per i disabili rappresentanti delle associazioni, risolti solo dopo l’intervento dei vigili del fuoco. Il palazzo non consente l’ingresso ai disabili la cui pedana di sopraelevazione è chiaramente obsoleta.
All’incontro erano stati invitati tutti i parlamentari abruzzesi di ogni partito.
«Hanno riposto all’appello solo il senatore Giovanni Legnini e la deputata Vittoria D’Incecco ai quali i rappresentanti delle Associazioni hanno rivolto domande dirette per cercare di fare chiarezza sulle intenzioni del Governo in merito al rifinanziamento dei Fondi per il sociale – spiega Marinella Sclocco -. E’ stato importante investire i nostri rappresentanti a Roma del problema, che in realtà si sono sempre spesi, anche in passato con valanghe di emendamenti e proteste contro l’azzeramento voluto dal Governo Berlusconi ed ora in sinergia con loro stiamo cercando di lavorare al rifinanziamento di quei capitoli di Bilancio dello Stato che garantiscono dei servizi essenziali alle persone con disabilità».
«A pochi giorni dal Consiglio Regionale straordinario, dove l’assessore Gatti sì è precipitato a far approvare in Giunta una delibera che consentisse almeno per il 2012 la continuità delle erogazioni dei servizi, è mia volontà continuare la battaglia a difesa dei diritti delle persone con problemi di non autosufficienza. Siamo alle porte della stagione del Bilancio – continua – occorre non abbassare la guardia per far in modo che la Giunta rifinanzi quei capitoli per gli anni a venire, così come accade in ogni paese civile. Garantire una vita dignitosa ad un disabile non può limitarsi a essere la garanzia del trasporto da scuola- casa o lavoro – casa. Occorre mettere in campo politiche di welfare che consentano al non autosufficiente di fare delle scelte di vita, di lavoro, o semplicemente quella di partecipare ad una riunione, dove si cercano risposte ai propri quesiti e soluzioni ai propri problemi, senza l’ausilio dei Vigili del Fuoco».