
In seguito alla protesta dei docenti dell’istituto “A. Bafile” contro il tentativo del ministero di innalzare da 18 a 24 le ore lavorative settimanali sono state sospese, dopo due sedute straordinarie del Collegio dei Docenti, le attività extradidattiche, comprese assemblee di classe e gite.
«Il fatto, intrinsecamente grave, e simbolo di una continua imposizione di un paradigma ideologico, di mettere in atto una guerra tra poveri da parte del ministro Profumo, non può che esigere una risposta unitaria e comprensiva di tutte le componenti della scuola», dichiara Jacopo Iovannitti, referente dell’Unione degli Studenti al liceo scientifico dell’Aquila.
«Condividiamo i contenuti della protesta – prosegue – ma abbiamo l’esigenza di discuterne le modalità: riteniamo controproducente la sospensione delle attività esterne alla didattica, poiché crediamo che si debba portare avanti contro le politiche del ministero un’idea complessiva e diversa di scuola inclusiva e che valorizzi la partecipazione e l’estro degli studenti».
La scelta di questo tipo di protesta, ci fa capire Jacopo, produce un danno non indifferente agli alunni, soprattutto in seguito alle azioni rivendicative che essi hanno prodotto in Ottobre per estendere le prospettive di confronto e collaborazione gli stessi docenti.
«Chiediamo di mettere in atto una contestazione anche radicale insieme ai nostri professori, non contro di loro. Esigiamo però che vengano ripristinati tutti i progetti extradidattici, le assemblee di classe, le gite, e che l’orizzonte di tutti queste importanti e storiche conquiste risalente alla generazione di coloro che adesso si trovano dall’altra parte della cattedra, vengano ampliati a sperimentazioni di didattica innovativa».
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