Nuovo Dpcm, ecco la bozza

10 novembre 2012 | 14:29
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Nuovo Dpcm, ecco la bozza

Ancora un incontro plenario previsto per lunedì alle 15.30 all’Ance e poi il nuovo Dpcm sulla ricostruzione potrà essere pubblicato. Tante tuttavia le perplessità sul metodo parametrico che conterrebbe il seme di ulteriori tagli ai fondi per la ricostruzione.

«Il contributo a volte può risultare perfino inferiore al computo metrico – spiega il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia dell’Aquila, Paolo De Santis -, ci vuole inoltre una programmazione degli interventi. Non possiamo accettare la filosofia dell’assessore di Stefano: chi prima arriva ricostruisce che mi sembra un modo per fare clientela».

Ci sono dieci articoli nella bozza del Dpcm che sarà seguito dal decreto attuativo del capo dipartimento Diset, Aldo Mancurti in cui sparisce la parola indennizzo sostituita dal sostantivo, contributo.

La normativa introduce le unità minime di intervento.

Art 3: “nel caso di aggregati molto estesi o complessi si può ricorrere a suddivisione degli stessi a cura del comune dell’Aquila”. La determinazione del contributo avviene attraverso un modello parametrico formato da un contributo base in funzione dell’esito di agibilità. “Il contributo cedibile è pari al minor valore fra il contributo massimo e il costo derivante dal computo metrico”.

L’articolo 5 stabilisce che gli aggregati pubblico privati possono essere distinti in più unità di intervento.

Gli aggregati o Umi, d’intesa con il Comune, possono proporre il coordinamento dei lavori, il comune può prevedere un piano di cantierizzazione che disciplinerà a tempistica.

Il Dpcm restringe anche le possibilità di reperimento dell’alloggio equivalente imponendo che l’acquisto della nuova casa sia effettuato nell’ambito del territorio del comune in cui si trova l’abitazione distrutta. Un comma che tuttavia potrebbe essere elininato dalla bozza in quanto incompatibile con la legge “madre” della ricostruzione.

Lo stesso importo spettante per l’acquisto dell’alloggio può essere usato per la ricostruzione dell’abitazione principale distrutta su terreno edificabile di proprietà (art.8).

Inoltre al fine di riqualificare i centri storici il Comune può introdurre disposizioni volte alla demolizione ricostruzione di edifici in cemento armato o incongrui rispetto al tessuto urbano. In tali casi potranno prevedere nuove tipologie architettoniche che rispettino comunque i caratteri storici del contesto urbano.

Il Dpcm disciplina anche la costituzione della commissione pareri.

Infine i progetti presentati dal primo ottobre 2012 fino alla data di pubblicazione del Dpcm possono essere adeguati alle disposizioni mantenendo la priorità di presentazione acquisita. A stabilirlo è l’articolo dieci.

A.Cal.

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