
Porta Napoli, da sempre cara agli aquilani, è stata oggi restituita alla città.
Una giornata storica caratterizzata da un’importante rappresentanza dei cittadini, che hanno preso parte all’inaugurazione dopo il restauro post-sima gioendo per aver riacquistato dopo più di tre anni e mezzo dal terremoto un altro pezzo di città.
{{*ExtraImg_76676_ArtImgCenter_428x305_}}
Il restauro, completato in un anno e mezzo, è stato finanziato esclusivamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila. Il restyling, costato quasi 380 mila euro, permette di riaprire al traffico, già dai prossimi giorni, i due viali di Porta Napoli e Francesco Crispi.
Sottolineando l’alto valore metaforico di Porta Napoli, detta anche Porta San Ferdinando in onore di Ferdinando II delle Due Sicilie, Roberto Marotta, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, ha allietato i presenti con qualche cenno di storia. «La Porta – ha esordito – ha un’indubbia valenza per l’accesso alla città e rappresenta una riconquista metaforica del nostro centro storico. Nella pietra miliare accanto alla Porta è incisa la distanza fra L’Aquila e Foggia, qui passavano i pastori quando partivano per la transumanza».
Entusiasta per il lavoro svolto il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici, Fabrizio Magani, che ha sottolineato il clima di attesa in città per questa inaugurazione. «Nei giorni scorsi – ha spiegato – ho notato con sorpresa su facebook e twitter l’amore degli aquilani per Porta Napoli, non immaginavo fosse al centro di tanti ricordi».
«Con il nostro intervento – ha proseguito entrando nel merito del restauro – iniziato lo scorso aprile abbiamo proseguito un lavoro già avviato. Ci siamo trovati di fronte un edificio aperto al centro e crollato ai lati, quindi si è reso necessario un intervento importante. La pietra è stata perfettamente pulita».
«Abbiamo svolto – ha sottolineato – un importante lavoro sulla conservazione del bene culturale. All’Aquila è possibile restaurare».
Prima del taglio del nastro, al quale hanno partecipato vari rappresentanti delle autorità locali, è stata richiesta da più parti la sinergia fra istituzioni.
Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, affascinato dal restauro, ha colto l’occasione per ringraziare Gianni Letta per il “lavoro oscuro” che opera assieme a lui “nella ricostruzione e su alcuni procedimenti che presentano qualche problema”.
{{*ExtraImg_76675_ArtImgCenter_428x305_}}
«Un lavoro oscuro – ha precisato Letta – fatto insieme a Cialente per scoprire qualche emendamento che rischia di vanificare il lavoro di tanti giorni».
Tornando a Porta Napoli, il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo l’ha ritenuta «anche una Porta della Provincia».
Per il vice presidente del Consiglio regionale, Giorgio De Matteis, l’inaugurazione odierna ha segnato un punto di svolta. «L’Aquila – ha detto – va recuperata non soltanto dentro la Porta, ma anche fuori. Il Governo deve comprendere che la ricostruzione dell’Aquila è anche importante per il nostro Paese».
Dopo l’evento qualche bambino ha immortalato la giornata con una foto davanti Porta Napoli che, da oggi, continua a scrivere la propria storia.
(L’intervento di recupero ha avuto come progettisti l’ingegnere Giacomo Di Marco e l’architetto Giuseppe Chiarizia ed è stato seguito dai funzionari e tecnici della Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo e della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo architetto Marcello Marchetti e geometra Giuseppe Scarsella. I lavori sono stati eseguiti dal Consorzio Stabile AbruzzoLavori).
Alessia Lombardo
[url”Torna alla Home Attualità”]http://ilcapoluogo.globalist.it/?Loid=154&categoryId=202[/url]