
Un documento nuovo agganciato al Piano nazionale delle riforme e che richiede, più degli altri anni, una partecipazione più penetrante e diretta dei soggetti che compongono il partenariato.
Si tratta del Documento di programmazione economico e finanziaria regionale (Dpefr) 2013-2015 che è stato presentato oggi al partenariato dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, e dal Servizio programmazione della Regione.
In esso, nelle intenzioni del governo regionale, è disegnata la politica di programmazione che la Regione intende attuare nei prossimi anni, con un occhio rivolto al Piano nazionale delle riforme che richiede necessariamente una serie di interventi.
«E’ un Dpefr essenzialmente diverso dagli altri – ha spiegato il presidente della Regione – perché in esso, per la prima volta, è contenuta una nostra idea che porterà ad una riduzione della leva fiscale verso famiglie e imprese per il recupero di risorse in base ad una politica di risanamento che ha interessato la sanità con il Piano di rientro, l’abbattimento dei costi della politica e la riduzione delle spese di funzionamento dell’ente. Tutte voci che fanno registrare un netto decremento rispetto al passato e che aprono nuovi spiragli nella politica di programmazione».
La traduzione in termini di cifre della politica di risanamento portata avanti in questi anni «si sostanzia – ha sottolineato il presidente Gianni Chiodi – nell’abbassamento del debito generale della Regione a fine 2012 a quota 1.708 milioni di euro, e cioè -3o% rispetto al 2007 e – 25% rispetto al 2008. Un risultato rilevante e sorprendente – ha rimarcato Chiodi – se si pensa che dal 2006 al 2011 la Regione ha avuto un decremento dei trasferimenti statali per le varie funzioni di un miliardo di euro, passando da 1.300 milioni del 2006 ai 300 milioni del 2011».
Nella filosofia di armonizzazione del Dpfer con il Piano nazionale delle riforme, la programmazione della Regione si muoverà mediante: razionalizzazione della spesa regionale, sviluppo e competitività del sistema produttivo, competitività del territorio e sviluppo sostenibile, mercato del lavoro e politiche sociali, nuove competenze e innovazione, modernizzazione delle istituzioni.
Dal punto di vista politico, il Presidente Chiodi ha poi voluto lanciare un appello “per il bene dell’Abruzzo” rivolto ai soggetti del partenariato ma anche al mondo della politica. «Se diamo un segnale forte e convinto – ha detto – di condivisione del Dpefr leghiamo la nostra azione politica e amministrativa a scelte concordate che rafforzano il modello di crescita e sviluppo dell’intera regione».
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