Rapporto Calafati, assemblea cittadina deserta

16 novembre 2012 | 10:06
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Rapporto Calafati, assemblea cittadina deserta

Il documento sul piano di sviluppo socio-economico, delineato dal rapporto-Calafati presentato nel mese di settembre, è stato presentato alla popolazione in un’assemblea dal titolo “Parlano i cittadini. Da spettatori a protagonisti” che si è tenuta presso la sala Ance lo scorso giovedì.

La manifestazione oltre a non essere stata pubblicizzata allo scopo di ampliare la partecipazione della popolazione, non ha dato modo ai pochi presenti di poter porre dei quesiti agli illustri ospiti.

L’associazione Policentrica dell’Aquila denuncia in una nota che «il rapporto fu accolto in città da una sorta di muro di silenzio, ci saremmo aspettati, dunque, come cittadini, di poter approfittare di questo momento democratico per chiedere chiarimenti allo stesso professor Calafati o porre quesiti al ministro Barca o al sindaco Cialente. Invece, il moderatore Oliviero Beha ha concesso la facoltà di parlare solo a sette concittadini (prescelti non si sa come, perché e da chi), definiti dallo stesso giornalista “rappresentanti di loro stessi” e chiamati unicamente a riassumere e commentare succintamente le oltre 100 pagine del documento.

Abbiamo quindi assistito – continua la nota – nient’altro che a un format televisivo di scarsa qualità, a una deprimente parodia della partecipazione, a un’ennesima occasione mancata. Quale sia stato lo scopo non lo abbiamo capito, né tanto meno ci è dato di sapere chi abbia organizzato questa messinscena, per la quale ci sentiamo di solidarizzare con il professor Calafati, che meriterebbe ben altro tipo di discussioni e approfondimenti.

Se questo è un segnale per la cittadinanza del tipo “vi facciamo partecipare”, sosteniamo che tutto ciò non è partecipazione, ma una umiliante presa in giro per i cittadini, che meritano di essere davvero protagonisti e non spettatori di simili sceneggiate.

Ribadiamo che la partecipazione non è un ufficio né un evento, ma un fertile itinerario di crescita civile. Favorire la partecipazione vuol dire lasciare spazio all’interazione tra i partecipanti, evitando l’ascolto passivo; significa rispettare le conoscenze e le competenze individuali; significa facilitare il coinvolgimento e tenerne conto in sede decisionale. Insomma la partecipazione è allo stesso tempo un processo di apprendimento e un risultato; è un approccio, un’attitudine di chi amministra. E questa attitudine sembra mancare, anzi è sempre mancata.

Per un tema così importante, quale la strategia di sviluppo socio-economico della città, occorre alzare il tiro, occorre che si esprimano i soggetti decisori, le istituzioni e che queste si confrontino con la cittadinanza non in modo estemporaneo, ma in luoghi permanenti predisposti al confronto e alla progettazione.

Come ha ripetuto il professor Calafati, per elaborare una strategia di sviluppo credibile bisogna adottare un metodo scientifico ancorato alla realtà e condiviso da una comunità coesa. Abbiamo già assistito a troppi teatrini, utili solo a porre l’aggettivo “partecipato” a decisioni che vengono prese nelle segrete stanze. Ci auguriamo, nei giorni a venire, di comprendere lo scopo della serata di giovedì. Nel frattempo auspichiamo che il livello del dibattito cittadino si elevi e divenga continuo e propositivo».