
Foto e testo di Tiziana Pasetti
Io non lo so se sia possibile scrivere un articolo che riesca a descrivere e o a raccontare uno spettacolo di Alessandro Bergonzoni.
Anzi, lo so.
Non è possibile.
Quindi cosa stiamo facendo, qui?
Probabilmente la risposta è la stessa che si è data, alla medesima domanda, lui, due sere fa a Varese. E cioè, più o meno, “Boh”.
L’occasione era fantastica.
Quindici anni di VareseNews, testata regina madre dei giornali online italiani. Esperti di comunicazione e grandi firme giunti da ogni dove riuniti in una tre giorni intensa e ricca di dibattiti.
Per festeggiare la parola, strumento di lavoro del giornalista, un suo grande giocoliere.
“Fantaparola” il titolo del suo one man show.
Fantaparole da decifrare, leggendo i tanti neologismi inventati dai partecipanti al GlocalFest e fantaparole da improvvisare, colombe e conigli tirati fuori dal suo magnifico cappello immaginario e immaginifico. Immagnifico (questa è mia, sia chiaro).
Sono pochi i mattatori veri, quelli che sanno ironizzare con intelligenza e affascinare strappandoti risate roche, immediate e pensate insieme. Gigi Proietti è il più grande di tutti. Ma anche questo signore, molto uomo, bolognese non è male davvero.
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Bello quando ha parlato della fantasia, fantamia (anche questa), tensione verso un atto da fare proprio.
Abbandonate il sogno e il desiderio, fatevi abitare e muovere da atti passionali veri. Toccate. Fate. Vivete, almeno.
E poi l’alba. Luogo del passaggio, ora della morte naturale, alba e tramonto, tramondo (questa è sua). All’alba ti prendo e ti porto in un altro mondo.
Cosa sto farneticando?
Non sto farneticando.
Non l’ho mai sopportato, davvero, Alessandro dalle lunghe gambe e dalla folta bianca e grigia criniera, craniera, carniera (fermatemi, per favore!).
Accade spesso, però.
Prima di innamorarsi.
tpasetti@gmail.com
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