Sciame sismico, Vittorini: sulla sicurezza Cialente improvvisa

«Quando si affronta il problema sicurezza di una città non si può improvvisare, la sicurezza va pianificata e programmata». È duro l’attacco di Vincenzo Vittorini, a capo del movimento ‘L’Aquila che vogliamo’ e consigliere d’opposizione in Consiglio comunale, nei confronti del sindaco Massimo Cialente.
La sua è «l’ennesima richiesta alla giunta» di dotare il capoluogo disastrato dal terremoto di un piano di Protezione civile «che non sia soltanto sulla carta» e di una pianificata attività di sicurezza. Partendo, in primo luogo, dal centro storico. Un aspetto da sempre a cuore del consigliere comunale di Lcv, che della sicurezza del centro, della progettazione puntuale delle vie di fuga, delle esercitazioni in caso di scosse, della non riapertura indifferenziata e senza pianificazione alle attività commerciali tra i palazzi puntellati ha sempre fatto il suo cavallo di battaglia.
Dopo la scossa tra venerdì e sabato scorso, Vittorini ha chiesto via [i]e-mail[/i] e con alcuni messaggi un consiglio comunale straordinario a Cialente e al presidente del Consiglio Benedetti. «Non ho avuto alcuna risposta», spiega Vittorini, «eppure si trattava di una richiesta che aveva il significato di fare sentire alla cittadinanza la vicinanza dell’amministrazione comunale quando ci sono delle emergenze. Dopo le due scosse abbiamo chiesto ancora una volta al sindaco di pensare alla sicurezza della città a 360 gradi. Devo constatare che ci sono ancora gravi mancanze e si procede con soluzioni tampone. Ma quando si affronta il problema sicurezza non si può improvvisare, questa va pianificata e programmata, mentre l’amministrazione non ha fatto nulla né prima del 6 aprile, né dopo. Sono tre anni e mezzo che stiamo aspettando un piano di protezione civile con esercitazioni, ma finora esiste soltanto sulla carta».
«In un momento così delicato il Comune, con i suoi amministratori, deve farsi sentire vicino ai cittadini. Sarebbe stato un segnale importante per la città. Un momento di confronto fra tutti noi per parlare di sicurezza e trovare insieme soluzioni durature».
Vittorini si è detto convinto che «questa amministrazione non può rappresentare L’Aquila». Poi l’attacco. «Il primo atto che il sindaco di una città terremotata deve fare una volta rieletto, è il piano di protezione civile. Evidentemente la giunta Cialente non è interessata alla sicurezza della sua popolazione». «Se qualcuno si farà male a causa di qualche altra scossa», ha concluso Vittorini, «io li considererò responsabili, sindaco in testa».
Mar. Gianf.
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