Piano strategico, Tinari: non risolverà i problemi

23 novembre 2012 | 17:16
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Piano strategico, Tinari: non risolverà i problemi

Il Sindaco Cialente ha presentato la proposta del nuovo Piano Strategico, «dipingedola coma la panacea di tutti i mali della città», ha detto Roberto Tinari, Gruppo consiliare “L’Aquila Città Aperta” e vice presidente del Consiglio comunale dell’Aquila.

«Come nel “miglior stile” di questa amministrazione, la presentazione è avvenuta senza avvisare tutti i Consiglieri comunali e senza rendere note circostanze come i criteri per l’affidamento degli incarichi per la redazione del documento».

«Ha ripetuto, il Primo Cittadino, la litania di sempre: “Ora sentiremo il pensiero della gente in vari appuntamenti sul terriorio”. La storia non cambierà; saranno propinate agli Aquilani delle scelte già fatte e le proposte popolari non troveranno quasi alcun tipo di ascolto.

«A circa quattro anni dal terremoto la città appare ancora come una sorta luogo soggetto a un bombardamento violentissimo, con tanti cantieri, la gran parte dei quali fermi per mancanza di soldi. La ricostruzione stenta, e dovrebbe essere questo il primo pensiero di chi ci governa. Invece si sbandierano ai quattro venti piani strategici per una città del futuro, quando la stessa città ha delle difficoltà gravissime per il presente».

«Si viaggia a vista, in questo come in altri settori della nostra società. Ci sono operai licenziati, in cassa integrazione o in mobilità, la gran parte dei quali di aziende sorte dalla frammentazione dell’ex Italtel. Quell’Italtel che l’attuale Sindaco, dieci anni fa, voleva salvare…».

«La disoccupazione giovanile avanza e, stando così le cose, non possiamo nutrire speranze sul futuro: altro che Piano Strategico. Ma il tartassamento sistematico nei confronti degli Aquilani è una certezza. I controlli sugli impianti termici continuano a ritmo serrato e si moltiplicano le sanzioni ai danni dei nostri concittadini, che si vedono entrare in casa i tecnici del’Itagas di Pescara; non voglio fare del campanilismo, ma tengo a sottolineare che tanti tenici abilitati aquilani sono a spasso».

«A ciò si aggiunta che i presidenti dei consorzi degli aggregati da ricostruire coninunano a brancolare nel buio, perchè non sanno come procedere alla scelta dei professionisti e delle ditte, senza un vademecum informativo di come fare. Diverso tempo fa, l’amministrazione attiva aveva promesso che il Governo avrebbe emanato presto il provvedimento per sbloccare e accelerare la ricostruzione; lo stiamo ancora aspettando».