Centro off limits, commercianti protestano

24 novembre 2012 | 11:35
Share0
Centro off limits, commercianti protestano

Una decina di commercianti del centro storico dell’Aquila ha organizzato un sit in di protesta lungo corso Vittorio Emanuele, davanti alle transenne poste a delimitare la zona rossa dopo la scossa di magnitudo 3.2 della settimana scorsa. A seguito del nuovo evento sismico il Comune infatti ha deciso di chiudere, per la manutenzione dei puntellamenti, aree dove alcuni negozi avevano riaperto da tempo.

I commercianti lamentano che il Comune prenda decisioni, compresa questa di chiudere nuovamente alcune vie del centro, senza preavviso né confronto con la categoria.

In particolare, i negozianti fanno sapere di aver già acquistato sia il materiale per addobbare le strade cittadine in occasione delle festività natalizie sia la merce da vendere in previsione dell’afflusso di visitatori.

«La manutenzione dei puntellamenti, mai fatta dopo il terremoto del 2009, era una questione sul tappeto da tempo – dicono i commercianti – e non occorreva aspettare una nuova scossa per porsi il problema».

CNA, NO A DESERTIFICAZIONE CENTRO STORICO– Intanto il direttore provinciale della Cna, Agostino Del Re mette in guardia sui risvolti della chiusura delle attività commerciali in centro storico.

«Ribadiamo fermamente la nostra convinzione contro la desertificazione del centro storico dell’Aquila», spiega, mettendo in evidenza il rischio che quest’ultimo perda «la propria identità» e sottolineando che «le attività sia pubbliche che private che vi svolgono» sono «elementi di crescita e di vitalità e non di impedimento, con la convinzione di non mettere a repentaglio l’incolumità di nessuno».

La soluzione secondo Del Re è la ricostruzione, che «può coesistere con le attività presenti, che devono poter trovare con gli attori e i responsabili della ricostruzione un programma di coordinamento con regole puntuali, un sistema organizzativo che consenta lo svolgimento delle attività e delle iniziative presenti».

«Siamo convinti – prosegue Del Re – che il ruolo della nostra associazione, come di chiunque altro, sia quello di sostenere lealmente e con coerenza le attività economiche del territorio, mettendo da parte inutili e controproducenti manifestazioni mediatiche». «Ci si attivi coordinati da un soggetto centrale appositamente designato dall’amministrazione comunale – consiglia Del Re – considerando le iniziative per il recupero come un processo terapeutico atto ad aiutare gli individui e le comunità a cui appartengono a ricostruire la propria vita e il proprio lavoro».

[url”Torna alla Home Attualità”]http://ilcapoluogo.globalist.it/?Loid=154&categoryId=202[/url]