Primarie: nell’Aquilano 14mila voti

26 novembre 2012 | 14:17
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Primarie: nell’Aquilano 14mila voti

Sono 64.500 gli abruzzesi che ieri sono andati a votare per le Primarie del centrosinistra.

Il 45% (28.374 preferenze) ha votato per Bersani, il 33% (21.143) per Renzi, il 19% (11.740) per Vendola, l’1,5% (962) per Tabacci e l’1,5% (961) per Puppato. Lo ha reso noto il Comitato regionale per le primarie.

Poco più di un migliaio le schede nulle, per un totale di voti validi pari a 63.180.

Nel Teramano i votanti sono stati 17.741: il 41,1% dei cittadini ha scelto Bersani, il 39,4% Renzi, il 16,4% Vendola, l’1,9% Puppato e l’1,3% Tabacci.

In provincia di Chieti si contano 17.059 voti validi: Bersani ha ottenuto il 47,2%, Renzi il 31,2%, Vendola il 19,1% Puppato l’1,3% e Tabacci l’1,2%.

Nel Pescarese i voti validi sono 14.366, il 46,1% dei quali é andato a Bersani, il 32,1% a Renzi, il 19,9 a Vendola, l’1,4% a Puppato e lo 0,4% a Tabacci.

In provincia dell’Aquila, infine, si registrano 14.014 voti validi: Bersani ha ottenuto il 45,6% delle preferenze, Renzi il 30,5%, Vendola il 19%, Tabacci il 3,6% e Puppato l’1,3%.

L’elevata affluenza e le lunghe code di cittadini in fila per votare dimostrano che quella di ieri è stata una «festa della democrazia», un «segnale entusiasmante» e che le primarie sono state una «risposta della buona politica all’antipolitica e all’astensionismo». I segretari regionali di Pd, Sel e Psi, Silvio Paolucci, Gianni Melilla e Massimo Carugno, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, commentano così i dati sulle Primarie del centrosinistra.

«I risultati – afferma Paolucci – ci soddisfano molto. All’antipolitica e all’astensionismo, i cittadini hanno risposto aumentando la partecipazione di quasi il 10% rispetto alle precedenti primarie. Questi numeri dimostrano come le primarie, introdotte dal Pd, siano uno strumento valido ed efficace. Questa partecipazione è un tesoro da salvaguardare e da gestire molto bene. Come segretario del Pd i risultati mi soddisfano ancora di più perché al ballottaggio vanno due candidati del nostro partito».

«Ieri – osserva Melilla – è stata una festa della democrazia. Il centrosinistra ha ritrovato il suo popolo e non deve abbandonarlo. L’elevata affluenza è stata una risposta all’ostilità verso quella politica che ha dipinto in maniera oscena i partiti negli ultimi mesi a causa di coloro che hanno macchiato la politica stessa con le loro deviazion penali e politiche». «Al di là dei risultati – aggiunge il coordinatore regionale di Sel – quello che più mi incoraggia è aver visto file di persone per votare: dietro c’é una richiesta urgente di cambiamento e noi dobbiamo ascoltare questa speranza di rinnovamento della politica. Nei prossimi giorni vedremo chi sostenere, ma Sel appoggerà lealmente chi vincerà il ballottaggio».

Secondo Massimo Carugno «le file di abruzzesi e di italiani sono state un segnale entusiasmante. Evidentemente – sottolinea – il centrosinistra ha dato un segnale forte circa la capacità di riuscire a riempire quei vuoti che la politica aveva lasciato. Un segnale forte per il Paese, per i nostri avversari e per tutto l’Abruzzo. La coalizione è composta da tre forze che fanno riferimento al Partito socialista europeo e non possiamo far finta che l’Europa non esista. Il Psi – conclude Carugno – è assolutamente soddisfatto del risultato di Bersani».

«Le primarie restano lo strumento che noi vorremmo privilegiare anche per le elezioni regionali» ha aggiunto Paolucci. «Noi – ha sottolineato Paolucci – dobbiamo costruire una coalizione, un progetto e una carta di intenti. Attorno a quel tavolo, chiaramente, inseriremo la discussione sulla candidatura per la presidenza della Regione e ci arriveremo con la proposta delle primarie».

«Auspichiamo che si scelga lo strumento delle primarie anche per individuare il candidato alla presidenza della Giunta regionale – gli ha fatto eco Melilla -, che io mi auguro sia di questa coalizione».

Secondo Carugno, infine, dopo i risultati delle Primarie del centrosinistra, «il nocciolo che si presenta alle elezioni politiche di marzo potrebbe essere lo stesso che si presenterà alle regionali».

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