
di Roberta Galeotti
Ha 35 anni Paolo Borghini veterinario di [i]animali da reddito[/i], cioè cavalli e mucche, da più di 7 anni. Percorre 50.000 chilometri l’anno per assistere gli allevatori della provincia di Rieti: interventi chirurgici, parti e fecondazione di bovini, gli interventi più richiesti ma «i più frequenti – racconta il dottore – sono quelli che richiedono l’applicazione di 100/200 punti di sutura ai muli (che servono per scaricare la legna dalle zone impervie della montagna, ndr) che cadono negli strapiombi, oppure ai cani da cinghiale sventrati nelle battute di caccia dagli stessi cinghiali».
Non sono molti gli allevatori rimasti nella zona, anche se «molti giovani intraprendono nuove attività imprenditoriali con il sussidio di fondi europei – continua il dottor Borghini.
{{*ExtraImg_80412_ArtImgRight_300x225_Paolo Borghini, veterinario}}
Appassionato di animali e di biologia, Paolo Borghini cresce nel casale di Poggio Fidoni di suo nonno dove sviluppa questa grande passione che lo porta sulle strade reatine dalle nove del mattino a mezzanotte, per 3 o 4 interventi al giorno.
Gli interventi sanitari sugli animali non sono convenzionati né convenzionabili, «un parto senza complicazioni – ci racconta il dottore – costa circa 100 euro, un intervento di sutura su un cane da cinghiale circa 150 euro».
Nella provincia di Rieti sono 150 i veterinari iscritti all’Albo, ma solo una decina fanno la libera professione e si occupano di animali da reddito.
In particolare i cavalli vanno sverminati con gli antiparassitari due volte l’anno, controllati costantemente con prelievi di ematologia clinica, monitorati nelle gravidanze con le ecografie e seguiti nella crescita con visite di zoppia al fine di evitare vizi di postura che potrebbero causare la cosiddetta “[i]cioppecarella[/i]”(come la chiamano gli anziani, ndr).
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«In questi sette anni di professione ho curato diversi cavalli con le coliche intestinali, che in genere sono causate da parassiti alimentari, ma che nei casi più gravi sono dovute ad una torsione intestinale, cosiddetta colica chirurgica. Cavalli con la piroplasmosi, nota come malaria, che viene trasmessa dalle zecche e che è molto debilitante per il quadrupede, soprattutto se non viene diagnosticata per tempo. E’ la passione – conclude il dottor Borghini – che ti porta a vivere in giro per le fattorie in mezzo agli animali».
E proprio la passione ed il sorriso ci hanno colpito e spinto ad intervistare questo giovane veterinario che con la sua panda bianca sfreccia per le montagne a salvare gli animali che ogni giorno cura con amore e dedizione.