
di Alessia Lombardo
Polo umanistico, un mese dopo. Il [i]work in progress[/i] nella nuova facoltà situata in viale Nizza, ex ospedale San Salvatore, non si è ancora arrestato, ma il cantiere aperto sembra essere circoscritto.
IlCapoluogo.it è tornato nella nuova sede universitaria per verificare la permanenza o meno dei disagi degli universitari. Di Certo la facoltà, a più di un mese dal taglio del nastro, appare affollata e più fruibile, ma la fase di allestimento sembra perdurare.
{{*ExtraImg_80400_ArtImgRight_300x200_}}Le aule hanno delle indicazioni, seppur artigianali, gli operai sembrano diminuiti e, ogni tanto, si sentono dei trapani. Vicino all’ultimata aula magna ci sono dei nastri che bandiscono il passaggio e l’entrata al secondo piano, su viale Duca degli Abruzzi, non è ancora aperta, ma alcuni studenti riferiscono che «spesso viene utilizzata per i traslochi».
Molte aule restano vuote, soprattutto al terzo, quarto e quinto piano, manca un’aula studio, e la biblioteca, anche se gli uffici sono stati trasferiti, non permette ancora i prestiti.
{{*ExtraImg_80401_ArtImgLeft_300x200_}}«La segreteria studenti è al piano terra – riferisce una studentessa di Lingue – purtroppo manca l’aula studio e solitamente studiamo dove troviamo banchi e sedie. Ancora non abbiamo tutti i proiettori e le lavagne».
Tra un’indicazione provvisoria e un’aula vuota si incontrano studenti iscritti a Scienze della Formazione, arrivati nella nuova facoltà dal 5 novembre. In una stanza dei piani alti l’incontro con Matteo Rastelli, uno dei rappresentanti degli studenti del Dipartimento di scienze umane: «Restano dei problemi – ha spiegato – mancano le lavagne e i proiettori e per gli studenti di storia dell’arte e lingue la cosa non è piacevole. Si fa come si può: o con le poche cose che abbiamo o in altri modi non troppo qualificanti». «Non c’è il servizio mensa – ha aggiunto – e la biblioteca ancora non permette i prestiti».
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