Verso una città amica dei bambini

27 novembre 2012 | 17:04
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Verso una città amica dei bambini

E’ questo il filo conduttore del convegno che si terrà a L’Aquila il 28 novembre, promosso dalla Università e che si intitola “Qui ci metto… un marciapiede di arcobaleno”, titolo evocativo di idee, desideri, memorie. Il convegno rappresenta la prima tappa di un percorso didattico-sperimentale già avviato in alcune scuole e condiviso da docenti e ricercatori, tra i quali Francesco Tonucci, ricercatore del Cnr di Roma.

Il progetto è stato ideato e realizzato dal gruppo di lavoro dei super visori del Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria, coordinato da Rosanna Pichelli: Arduini Anna Rita, Calandrini Patrizia, Cesinaro Floriana, Clemente Berardina, Colaianni Daniela, De Matteis Alessandra, Di Matteo Carla, Lulli Alessandra, Mattei Iole, Moscardelli Anna, Nonnati Agata, Pontone teresa, Sinibaldi Lucia, Spadano Assunta, Trilli Antonella.

L’obiettivo è coinvolgere i bambini e gli adolescenti in un percorso di cittadinanza attiva , al fine di renderli partecipi della ricostruzione della propria città, lavorando, nel contempo, alla ricostruzione della memoria storica dei luoghi per contrastare l’oblio e la perdita della identità di appartenenza.

[i]Partner [/i]attivi del progetto gli studenti di Scienze della Formazione, coinvolti nei laboratori da attivare nelle scuole.

Lo strumento operativo che dà il via alla ricerca è rappresentato da un questionario sui bisogni e i desideri dei bambini e dei ragazzi della scuola primaria e secondaria di I e II grado, già in fase di testazione.

La seconda fase è rappresentata dalla raccolta, la catalogazione e la lettura dei dati del questionario; la terza dalla attivazione dei laboratori, supportata anche da figure tecniche e amministrative coinvolte nella ricostruzione, dagli ingegneri agli architetti, agli assessori di competenza.

Il percorso si conclude con una sintesi documentaria dei materiali prodotti, restituita alla città attraverso una mostra collettiva e la presentazione delle soluzioni urbanistiche e abitative ipotizzate dai ragazzi per una ricostruzione a loro misura, che tenga conto della creatività, del bisogno di socialità e di sicurezza: desideri che vanno emergendo con grande chiarezza già da una prima somministrazione dei questionari.

Si tratta, dunque, di un Progetto in rete, dalla scuola al territorio, che si strutturi come un laboratorio permanente in grado di coinvolgere tutti gli “attori” della città-territorio.

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