
«Sono venuti con un piccola torcia, hanno guardato le opere provvisionali e dopo un po’ con voce impostata hanno detto: è tutto a posto». Questa la modalità riferita dai commercianti eseguita dal personale coinvolto negli attesi controlli sul corso stretto.
«È una sceneggiata», hanno sparato ieri mattina alcuni commercianti che si sono ritrovati vicino alle transenne. «Controlli inutili quelli si stanno facendo. Che riaprano subito – hanno intimato i commercianti – altrimenti sarà intrapresa una class action per il lucro cessante. Non si può restare chiusi durante il periodo natalizio».
Saputo della visita tecnica del ministro Barca in comune, i commercianti si sono spostati poi negli uffici di villa Gioia dove avrebbero avuto rassicurazioni dal sindaco Massimo Cialente e dall’assessore Marco Fanfani sulla possibilità di una riapertura imminente.
I negozianti chiedono che da oggi sia riaperto il tratto che va fino al negozio di Tezenis compreso, visto che gli immobili di quel tratto sono già stati controllati. Non sono disposti ad attendere i tempi della redazione della relazione tecnica.
Dalle 13, si diceva, i vertici locali della ricostruzione sono rimasti in conclave per un paio di ore per parlare a tutto tondo sullo stato della Ricostruzione insieme al ministro fabrizio Barca, al capo dell’ufficio speciale per L’Aquila, Paolo Ajelli, al prefetto dell’Aquila Francesco Alecci, all’Ingegner, Aldo Mancurti e ad alcuni assessori comunali.
«Una riunione squisitamente tecnica», ha tagliato corto il ministro Barca in uscita. «Un incontro proficuo – ha commentato il sindaco Massimo Cialente il quale ha aggiunto – L’emendamento per il contributo agevolato è ormai pronto e sarà votato anche dal Pdl. Stiamo organizzando l’ufficio. Tutto sarà fatto bruciando le tappe».
Tuttavia L’Api attraverso Massimiliano Marifiamma non trova tranquillizzanti le parole di Barca sulla nuova agenda della Ricostruzione e nea nche il nuovo metodo “surrogato” del contributo agevolato fatto attraverso un accordo Comune-Abi: «Siamo quindi convinti che l’unica azione possibile, da perseguire con forza e con ogni mezzo, sia il rifinanziamento del plafond con una dotazione importante (almeno altri 2,5 mld di euro) e per questo invitiamo il Comune dell’Aquila ad abbandonare la via della convenzione diretta che sicuramente non potrà essere gestita dagli uffici dell’Ente già fin troppo in ritardo su diverse procedure attribuite. Bisogna invece continuare a supportare senza dubbi e con l’aiuto e la condivisione di tutti il ritorno al metodo del contributo agevolato».