
I Divertimenti, come del resto le Cassazioni, le Serenate e le cosiddette musiche notturne, sono legati al gusto settecentesco di far musica insieme e riflettono una identica struttura formale, in cui si alternano movimenti di danza e passaggi solistici e virtuosistici, riservati ad esecutori di talento.
Per questa ragione i Divertimenti per archi di Mozart sono musiche di piacevole ascolto, dalla scrittura semplice e lineare e dai giochi armonici chiari e precisi, che denotano un classicismo equilibrato e sereno. Il Divertimento in fa maggiore K. 138 fu composto tra gennaio e marzo del 1772 e risente dell’influenza stilistica sia dei maestri italiani che di Michael Haydn, con una netta preferenza per il discorso melodico chiaro e scorrevole. Si caratterizza per la freschezza e la spigliatezza dell’impianto armonico e per un sentimento di gioiosa cantabilità.
Il programma prosegue con due concerti per pianoforte: il Concerto in la maggiore K 414 e il Concerto K449, considerati tra i vertici della produzione pianistica mozartiana In essi il linguaggio si fa più intimo e riflessivo e il rapporto tra strumento solista e orchestra assume toni più elaborati e raffinati. Sono entrambi improntati a uno stile di misurato virtuosismo, punteggiato da un discorso fresco e spigliato tra il pianoforte e il gruppo strumentale, sino a toccare quell’allure leggera e tonificante, tipica dell’inventiva mozartiana.
Il concerto si chiude sulle note della Serenata notturna in re maggiore K. 239, pensata per due gruppi strumentali contrapposti, che verosimilmente dovevano essere collocati a una certa distanza per sfruttare i calibrati effetti d’eco fra l’uno e l’altro gruppo. Ci troviamo così di fronte a un quartetto d’archi solista che si contrappone a una piccola orchestra d’archi con timpani. La partitura appare solenne e briosa, e sfrutta, con effetti d’eco sorprendenti, la contrapposizione fra i due gruppi strumentali.
A guidare l’orchestra lungo questo accattivante viaggio musicale sarà Marco Rapattoni, nella doppia veste di direttore e solista. Pluridiplomato, ha tenuto numerosi recitals e prime esecuzioni con un repertorio cameristico che lo ha visto collaborare con artisti provenienti da tutto il mondo. In Italia ha vinto il premio della Rassegna Internazionale Stampa Sera, a cura delle “Nuove Proposte Concertistiche” del Cidim, presso la Sala Grande del Conservatorio di Torino e ha vinto la selezione dell’Aterforum per il Festival Lisztiano di Ferrara, tenendo poi concerti dedicati a Liszt e Bartok. e lavoratori. Ha tenuto seminari per la Scuola di Musica per la Didattica di Fiesole.
Direttore Artistico del “Progetto Palcoscenico” di Alta Formazione Musicale, per cameristi e strumentisti, che la Regione Abruzzo attua in collaborazione con la Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia del Teatro alla Scala e l’Istituto Musicale Pescarese, in un’esperienza, prima in Abruzzo, di studio e produzione musicale sponsorizzata dalla Comunità Europea. In passato ha collaborato con l’Accademia Musicale Pescarese sia in veste di direttore che solista. È docente di Pianoforte Principale presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano.
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