Platini: ‘Italiani contenti dei giudici di porta’. Ma ci è o ci fa?

È ufficiale: Michel Platini vive su Marte. E delle due l’una: o ci è o ci fa.
Nell’intervista rilasciata al quotidiano francese Ouest France, oltre a ventilare l’abolizione dell’Europa League dalla stagione 2014-2015 con il raddoppio delle iscrittre alla Champions, il preistorico presidente dell’Uefa ha seccamente riaffermato il ‘no’ all’uso della tecnologia e si è schierato contro la regola della tripla sanzione (rigore, espulsione e squalifica) per il giocatore che commette fallo da ultimo uomo. Una norma che, a suo dire, sarà presto abolita dall’International Board: «Rigore e giallo sono sufficienti».
C’è dell’altro: «Blatter dice che i cinque arbitri sono costosi. Nelle competizioni Uefa ci sono 78 stadi. Se mettiamo la tecnologia sulla linea di porta ci costa 32 milioni di euro il primo anno e 54 milioni in cinque anni. Gli arbitri ci costano 2,3 milioni. Il calcolo è presto fatto. Sono le televisioni che spingono per l’arbitraggio video. La tecnologia sul gol fantasma è la porta d’ingresso del video nel calcio più in generale. Io sono contro tutto questo. I cinque arbitri sono usati in Champions, anche gli italiani li hanno adottati e sono molto contenti. La Francia deve fare lo stesso. Quattro occhi in più vedono meglio. Dopodichè se gli arbitri sbagliano non è colpa mia. Chi sbaglia va rimosso».
«Anche gli italiani che li hanno adottati sono molto contenti?».
Ma dove? Ma quando? Ma Platini lo sa che il 30% delle decisioni prese dai suoi giudici di porta, nei primi 14 turni della serie A sono risultate sbagliate? Ma, per esempio, l’ha vista Catania-Juve o Milan-Juve? Ma dove vive? Ma lo sa che le sue assemblee di condominio sui campi del massimo torneo italiano generano soltanto confusione?
Platini dica quello che vuole. Però, almeno, non ci prenda per il naso. Non siamo mica scemi.