
Sono stati sfrattati dalla “Legionella” 70 studenti universitari che avevano avuto dall’Adsu l’assegnazione degli alloggi nel campus della Reiss Romoli. Pensavano si trattasse di un trasferimento temporaneo e invece i ragazzi rischiano ora di rimanere senza un tetto.
La presenza del batterio nelle tubature della residenza era stata riscontrata attraverso controlli effettuati dall’Arta un mese fa. Il 31 ottobre scorso il direttore amministrativo dell’Ateneo Pietro di Benedetto comunicava che «dal primo al 4 novembre a causa della proliferazione di Legionella l’ateneo avrebbe messo in atto un trattamento di sanificazione dell’impianto idrico-sanitario».
Il direttore della Reiss Romoli, Maria Luisa Capanna disponeva dunque la chiusura temporanea della residenza fino al 4 novembre per consentire lo svolgimento delle operazioni nelle camere. Fu disposto dunque il trasferimento degli studenti in varie sedi: in 20 alla Campomizzi e in 50 all’Hotel Canadian a spese dell’Adsu. Da allora, però, nulla è cambiato, la residenza Reiss Romoli è ancora off limits per gli studenti.
«Evidentemente le sanificazioni non sono andate a buon fine – spiega Jacopo Rossi a nome degli altri ragazzi – Quella che doveva essere una chiusura di tre giorni sta durando all’infinito. Ci hanno detto che il batterio si trova nelle tubature e che tutto l’impianto idrico dovrà essere parzialmente sostituito. Il problema è che da giovedì noi dovremo andare via dal Canadian perchè la proprietà ha delle prenotazioni. Non sappiamo dove andare». I ragazzi, disperati, ieri sono andati in Comune per parlare con il sindaco Massimo Cialente.
«Ho chiesto di mandare i ragazzi all’Hotel Sassari della Guardia di Finanza – ha spiegato Cialente – ma mi hanno detto che non è possibile». Secondo quanto riferito dagli studenti, costretti a studiare nella sala cerimonie del Canadian, il presidente dell’Adsu, Francesco d’Ascanio starebbe tentando la strada di un accordo con la società New Campus per reperire alloggi alternativi.
Gli studenti sono peraltro preoccupati per la loro salute: «Stiamo facendo dei controlli, analisi del sangue, per verificare se abbiamo contratto la Legionella».
A.Cal.
Legionella
La Legionella (Legionella Brenner et al., 1979) è una infezione dovuta a batteri gram-negativi aerobi, di cui sono state identificate più di 50 specie. Quella più pericolosa, a cui sono stati collegati circa il 90% dei casi di legionellosi, è L. pneumophila.
L’uomo contrae l’infezione attraverso aerosol, cioè quando inala acqua in piccole goccioline (1-5 micron) contaminata da una sufficiente quantità di batteri; quando questa entra a contatto con i polmoni di soggetti a rischio, insorge l’infezione polmonare. Finora non è stata dimostrata la trasmissione interumana diretta.
Le installazioni che producono acqua nebulizzata, come gli impianti di condizionamento, le reti di ricircolo acqua calda negli impianti idrico-sanitari, costituiscono dei siti favorevoli per la diffusione del batterio.
L’infezione da legionella può dare luogo a due distinti quadri clinici: la febbre di Pontiac e la legionellosi.
La febbre di Pontiac ha un periodo di incubazione di 24-48 ore e si risolve in 2-5 giorni. È accompagnata da malessere generale e cefalee seguiti da febbre.
La legionellosi ha un periodo di incubazione medio di 5-6 giorni ed è molto più grave: oltre a malessere, cefalee e tosse, possono essere presenti sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci e complicanze varie; nei casi più gravi può addirittura essere letale. Una polmonite da legionella non si distingue da altre forme atipiche o batteriche di polmonite, ma è riconoscibile dalle modalità di coinvolgimento degli organi extrapolmonari.
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