‘Stanche di subire’, convegno a Roma

28 novembre 2012 | 11:44
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‘Stanche di subire’, convegno a Roma

di Nando Giammarini

Violenza sulle donne: assurdo atto di inciviltà e di ingiustizia perperato da gente vile e senza cuore che non dovrebbe essere definita tale. Necessita affrontare urgentemente il problema, in tutta la sua drammaticità, con una discussione a tutto campo, momenti di riflessione e di confronto reale tra tutte quelle donne che hanno deciso di portare a conoscenza delle altre, con coraggio, la loro terribile esperienza di persone oltraggiate e offese, ancor prima che nel fisico nell’anima.

Recenti statistiche dimostrano tutta la gravità di un fenomeno avvilente e distruttivo di cui, nonostante il grande impegno delle organizzazioni femminili e femministe, si parla ancora troppo poco e ciò favorisce il proselitismo dei reati anche tra le mura domestiche e tutte quelle forme di stalking che, sebbene riconosciute come reato, incutono un clima di terrore e di paura.

Si tratta un’aberrante forma di violenza piscologica ancora peggiore di quella fisica che induce le poverette che ne sono vittime a cambiare continuamente stili e abitudini di vita mettendo in discussione se stesse. Dobbiamo assolutamente impegnarci per scalfire l’indifferenza e l’omertà che circoscrive il fenomeno della violenza sulle donne, soprattutto in ambito domestico ove talvolta si registrano i più gravi casi di oltraggio e sopraffazione di ogni tipo, creando occasioni culturali in grado di far prendere coscienza, a tante malcapitate, della loro situazione e convincendole a rivolgersi alle istituzioni preposte a garantire la loro incolumità fisica.

Ci vuole un maggiore impegno da parte di tutti, in primis della parte più progressista, illuminata, dell’universo maschile, affinchè si arrivi a una reale parità tra i sessi e a una convinta opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su un fenomeno che in Italia, in Europa e nel mondo sta aumentando vertiginosamente.

Nell’intento di combattere questa drammatica situazione l’assemblea generale dell’Onu, il 17 dicembre del 1999, approvò la risoluzione 54/134 fissando la data del 25 novembre quale giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In onore e ricordo delle 3 eroiche sorelle, Patrizia, Minerva e Maria Teresa Mirabal, fatte violentare e assassinare, nella Repubblica Domenicana, dal dittatore Truillo dopo una visita in carcere a dei prigionieri politici. Si tratta di una grande opera di difesa e di sensibilizzazione di massa facendo uscire, da un’assordante silenzio governi, Istituzioni, società civile, mezzi di comunicazioni.

In una splendida giornata di sole, che risplendeva nei volti di tante ragazze e ragazzi illuminandoli, si è tenuto nell’auditorium Ennio Moricone della facoltà di lettere dell’Università di Tor Vergata il convegno “Stanche di Subire” in occasione della giornata mondiale contro la violenza di genere organizzato dall’Associazione M.A.R.E.L., (Movimento Attività Riabilitative Espressive Ludiche) in sinergia con altre realtà culturali del territorio e le bravissime attrici della compagnia teatrale “Ottavo Atto” di Benedetto Cesarini.

Una bella mattinata all’insegna della cultura, del sapere del rispetto, che non deve mai venir meno, nei confronti delle donne e più in generale di chiunque. E’ stato davvero meraviglioso, arrivare di buon mattino all’università e trovare un folto pubblico giovanile, rumoroso e festante, ad un appuntamento di simile importanza accompagnati dai loro insegnanti e dal professore Nello Giammarini, Dirigente Scolastico dell’Itis Fermi di Frascati, che partecipava con convinzione alla particolare giornata di studio. Ha aperto i lavori l’avvocato Cesarini ricordando che siamo giunti alla terza edizione del convegno fortemente voluto dalla dott.ssa Laura Silvestri, presidente del comitato pari opportunità dell’università di Tor Vergata, e dalla direttrice del dipartimento di studi umanistici, dottoressa Daniela Guardamaglia.

Sono poi intervenute la dottoressa Gabriella Giganti, delegata del Rettore per le pari opportunità, Luisa Di Maso, presidente della M.A.R.E.l., e Ilenia Costanzo. Molto apprezzato, seppur nella sua dura realtà, l’intervento di Livia De Pietro che, accompagnata dalla proiezione di alcune slide, ha parlato della difficile e problematica situazione delle donne acidificate con il vetriolo.

L’unica colpa di queste malcapitate è stata quella di essersi ribellata a mariti violenti, non avere abbastanza eredità in dote e, a una bambina di appena 11 anni, di aver rifiutato il matrimonio con un suo zio tre volte più grande di lei. Un momento particolarmente toccante e denso d’emozione si è avuto quando alla fine delle slide una ragazza leggeva una poesia dedicata all’immagine della povera donna che stava scorrendo. Vite e storie di donne distrutte da una bieca violenza un senso del possesso che non dovrebbe assolutamente esistere e invece ci dobbiamo fare i conti tutti i giorni. In una slide è apparsa la foto di Fakhra Younas una bellezza mozzafiato pakistana sfigurata da un marito violento e senza cuore solo per aver guardato un uomo. La povera ragazza finì i suoi giorni con un volo dal sesto piano di un palazzo di Roma dove era giunta per curarsi. Alla vista di questa foto mi è tornato in mente un bellissimo articolo dal titolo: “Ricordando un’icona dell’emancipazione femminile: “Fakhira Younas” scritto dalla brava poetessa e giornalista aquilana Maria Elena Marinucci per l’Impronta qualche mese fa. Ultimata la prima parte abbiamo fatto un [i]break [/i]e alla ripresa è intervenuto per un saluto l’On. Dario Nanni – di origini abruzzesi – del Pd consigliere comunale di Roma Capitale e membro della Commissione Cultura.

Una rappresentazione teatrale e la lettura di alcuni brani della Divina Commedia hanno concluso la speciale ricorrenza, contro la violenza di genere, con un arrivederci all’anno prossimo.