
E’ nato prima il cinema o prima il desiderio di stupire il pubblico?
E quale dei due è stato fondamentale per l’invenzione dell’altro?
Il cinema si può considerare una “scrittura per immagini”?
A queste domande, ma anche a quella più semplice “come si realizzano i mirabolanti effetti speciali che ho visto al cinema?” vuole rispondere l’intervista-lezione con Gabriele Giuliani, esperto in effetti speciali digitali, che ha realizzato il [i]compositing [/i]per il film “Reality” di Matteo Garrone, pellicola vincitrice del Gran Premio della Giuria al recente Festival di Cannes.
Nel corso degli anni il cinema ha sempre stupito il suo pubblico, trovando sempre un modo nuovo per modificare la realtà e creare illusioni suggestive e convincenti: è universalmente riconosciuto che l’inventore di quanto oggi chiamiamo “effetti speciali” sia Georges Méliès, che per primo utilizzò i trucchi da illusionista di fronte alla macchina da presa, rendendoli ancora più incredibili con l’aiuto di tecniche di montaggio allora pionieristiche come la dissolvenza o la doppia esposizione. Nel 2011, il grande regista Martin Scorsese ha voluto celebrare questa storia realizzando il film Hugo Cabret, un omaggio al cinema e alle sue origini.
Gli effetti speciali digitali di oggi proseguono l’eredità del Cinemago Méliès, attraverso la manipolazione digitale delle immagini e la creazione tridimensionale di scenografie, oggetti e attori, sempre più reali e convincenti.
Nelle produzioni ad alto budget il reparto “Special FX” rappresenta un’importante
voce di bilancio e il regista lavora a stretto contatto con il supervisore degli effetti speciali – nuova fondamentale figura professionale – per il concepimento e la realizzazione delle inquadrature. Prova ne è la saga “Guerre Stellari”, concepita proprio come “opera” cinematografica, composta da 3 trilogie la cui realizzazione ha già attraversato mezzo secolo e non è ancora stata ultimata. “Opera” che ha visto l’uso di effetti speciali meccanici e digitali, in un continuo scambio teso all’innovazione del settore. E che dire di Avatar, Il Signore degli anelli, Hugo Cabretr Tintin? Tutte pellicole che hanno fatto la storia degli effetti speciali e di cui si parlerà durante l’incontro.
Gli effetti speciali digitali sono però presenti anche nelle produzioni con [i]budget [/i]più modesti e il loro utilizzo è ormai divenuto una consuetudine non solo per la realizzazione di grandi interventi spettacolari ma anche per operazioni più discrete, come la sostituzione di un’insegna in una scena o la rimozione di una cabina telefonica o di un quadro elettrico per un film in costume o per una favola nera come “Reality”. E, in questo caso, si possono ancora considerare “effetti speciali”?
Senza alcun timore, quindi, di rovinare la magia dietro le incredibili opere realizzate dai professionisti più affermati, sarà interessante vedere le principali tecniche di effetti speciali digitali, utilizzate in alcune celebri pellicole.
E anche le soluzioni adottate in prodotti audiovisivi meno noti, realizzati per circuiti non cinematografici, ma favore di aziende che vogliono comunicare con il loro target in maniera più diretta ed emozionale. Prodotti diversi dal cinema hollywoodiano, che partono dal medesimo obiettivo: stupire, creare magia e lasciare un’emozione.
Giuliani parlerà anche di questo, insieme alla coordinatrice della serata Maria Luisa De Petris, esperta in comunicazione d’impresa, con la quale ha seguito e realizzato il video della campagna di comunicazione del 2012 per la società consortile Ecopneus, di cui racconteranno la genesi e la realizzazione.
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