Tribunale Sulmona, accolto ricorso dipendenti

30 novembre 2012 | 17:45
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Tribunale Sulmona, accolto ricorso dipendenti

Accolto il ricorso dei dipendenti del tribunale di Sulmona contro l’interpello ministeriale che prevedeva la scelta di una nuova sede di lavoro da parte dei perdenti posto dei 31 tribunali in chiusura in virtù della [i]spending review[/i] del governo Monti. L’ordinanza del giudice del lavoro Ciro Marsella prevede l’accoglimento totale delle richieste dei 47 lavoratori e il blocco dell’accordo sindacale nazionale sulla mobilita dei dipendenti dei tribunali e dell’interpello.

Secondo il giudice le rassicurazioni fornite dal capo dipartimento del ministero della Giustizia, Luigi Birritteri, nel corso dell’udienza di discussione del ricorso, non garantiscono il diritto di pari trattamento dei lavoratori.

«Non sembra che tali provvedimenti non siano in grado di incidere sul rapporto di lavoro – scrive il giudice – dal momento che l’interpello fissava al 3 novembre la scadenza della presentazione delle domande anche per i ‘perdenti posto’ presso i tribunali soppressi ragione per cui in caso di omessa istanza il dipendente avrebbe perso l’opportunità offerta, ed in caso di adesione lo stesso avrebbe potuto essere sottoposto a trasferimento anticipato rispetto ai trasferimenti automatici previsti dalla legge come affermato nell’accordo».

Sull’argomento anche i dipendenti del tribunale di Rossano Calabro avevano presentato ricorso, ma la sentenza era prevista per gennaio.A Sulmona la magistratura si è espressa prima.

«Siamo soddisfatti della decisione del giudice – afferma Ivana Giardini, della CGIL Fp – che accoglie la domanda cautelare proposta da parte dei dipendenti del tribunale di Sulmona e conferma integralmente il decreto emesso il 31 ottobre scorso dallo stesso giudice. Sottolineiamo anche che il giudice Marsella, abbia dichiarato inammissibile l’intervento di alcune sigle sindacali di costituirsi contro i lavoratori del tribunale. Per quel che ci riguarda impugneremo insieme ai dipendenti l’interpello ministeriale dal punto di vista civilistico».