Fir Abruzzo: Pulsoni, con me trasparenza e unità

1 dicembre 2012 | 18:42
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Fir Abruzzo: Pulsoni, con me trasparenza e unità

di Marcello Spimpolo

Alla vigilia delle elezioni del Comitato regionale abruzzese della Federugby, che si terranno lunedì prossimo, IlCapoluogo.it incontra Pietro Pulsoni, avvocato 27enne che concorre per la presidenza giocandosi la partita con l’uscente Angelo Trombetta.

«Permettimi innanzitutto di formulare a titolo personale ed a nome del Cus L’Aquila le più sentite condoglianze alla famiglia di Miriam Di Carlo ed all’Avezzano Rugby».

Partiamo dall’analizzare il quadriennio gestione Trombetta dal tuo punto di vista.

Secondo me c’e poco da stare allegri e non condivido l’ottimismo del presidente uscente. E’ vero, sono aumentati i tesseramenti ma si è costituita una sola nuova società, il Vasto. Regioni come le Marche e la Toscana hanno fatto molto meglio di noi e sono additate come esempio positivo dalla Fir Nazionale.

A proposito di Federugby, come giudichi il comportamento del Comitato uscente nel frangente delle elezioni del nuovo presidente nazionale?

Penso si sia persa un’occasione di incontri e dibattiti a livello regionale di cui il Comitato doveva e poteva farsi promotore. Ci si è invece limitati ad ospitare le visite dei tre candidati e poco di più.

Capitolo centro formazione continua. Il Presidente uscente ne fa un fiore all’occhiello della sua gestione.

Per carità, nulla da dire quando si portano in cattedra personalità del calibro di Massimo Mascioletti. Ma il livello degli incontri mi è sembrato poco tarato sulle necessità delle società abruzzesi. A parte quelle storiche aquilane e splendide realtà come il Tortoreto, le altre, penso ad esempio ad Atessae Vasto, andavano aiutate diversamente a crescere .

Per queste realtà c’è bisogno dell’apporto di tecnici di I livello, dopo si può pensare all’alto livello.

Se poi la vogliamo dire tutta, ci sono stati solo tre incontri, al quarto, capito tra l’altro che non sarebbe stato rilasciato nessun titolo abilitante, i partecipanti sono scemati e si e’ arrivati alla chiusura. Onestamente mi sembra paradossale che si sia detto che la chiusura era dovuta ai troppi iscritti.

Poi basta andare a chiedere alle società cosa ne pensino di questo corso. Un ultimo dato che vorrei evidenziare: le riunioni del Comitato, che è composto da otto consiglieri, negli ultimi tempi ne vedevano presenti al massimo tre.

Passiamo al futuro. Come dovrebbe essere il tuo comitato ideale. Quali le tue proposte?

La situazione abruzzese dal punto di vista economico è drammatica. Con pochi soldi a disposizione dobbiamo puntare sulle risorse umane finora non sfruttate. Ci sono margini di crescita notevoli in zone come la Marsica,il Chietino.

Bisogna essere vicini alle società per la formazione,con un supporto tecnico a domicilio e aumentando la propaganda nelle scuole per il reclutamento. A tal proposito credo sia importante supportare le istituzioni scolastiche in maniera di facilitare l’inserimento del rugby nei Pof.

Capitolo impiantistica.

Soprattutto all’Aquila, per il terremoto, ma anche in tante altre situazioni, la carenza di impianti è drammatica.

Penso che in tal senso il ruolo del Comitato debba essere quello di mettere in atto processi che permettano al mondo del rugby di riappropriarsi degli impianti offendo assistenza amministrativa ai manager delle società per portarli ad intrattenere relazioni qualificate con gli enti locali.

E’ importante poi creare uno stretto rapporto con le Università. All’Aquila e Chieti esistono corsi di laurea in scienze motorie,bisogna andare alla ricerca di collaborazioni con questi atenei.

Per quanto riguarda il rapporto con le societa’,cercherò un maggiore coinvolgimento delle stesse indicendo assemblee generali almeno a cadenza bimestrale per verificare il lavoro svolto e le necessità che sorgano man mano.

Penso anche all’ammissione nei consigli di uditori di società non rappresentate nel comitato che però siano portatori di idee e problematiche da risolvere.

Non vorrei che il Comitato regionale fosse autoreferenziale,lo vorrei aperto alle istanze di tutti, vorrei che diventasse un palazzo con le pareti di vetro.