Federugby regionale: ricorso in vista

5 dicembre 2012 | 19:57
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Federugby regionale: ricorso in vista

Di Marcello Spimpolo

Pietro Pulsoni, il giovane futuro avvocato aquilano candidato alla Presidenza del Comitato Regionale della Federugby, esprime dubbi ed amarezza per come sono andate le elezioni di lunedi scorso che lo hanno visto battuto dal Presidente uscente Angelo Trombetta, marsicano, rieletto al secondo mandato con l’appoggio sia dell’Aquila Rugby 1936 che della Polisportiva.

«In realtà – dice – non sono stupito più di tanto dall’atteggiamento delle due squadre aquilane, la Polisportiva e L’Aquila Rugby 1936, (che all’ultimo momento gli hanno voltato le spalle girando i propri voti a Trombetta, ndr) in quanto più volte Cora e Placidi avevano dato segnali di non essere convinti dell’appoggio alla mia candidatura».

E continua: «In pratica mi avevano fatto capire che mi avrebbero appoggiato solo nel caso di vittoria certa. Questo per evitare che le loro società venissero isolate politicamente in seno al nuovo Comitato. Al di là di questo atteggiamento comunque discutibile, vorrei evidenziare che ci sono stati anche clamorosi errori formali al momento del voto.

La Commissione Verifica Poteri prima dell’inizio delle votazioni aveva individuato in 1145 voti il quorum necessario per l’elezione del presidente».

«A votazione avvenuta, ma prima dello spoglio, la stessa commissione ha corretto questo dato portandolo a 1134 voti rispetto al totale di voti esprimibili che era fissato a quota 2268. La somma dei voti poi ottenuti da me e Trombetta è stata invece di 2288.

Cioè 20 voti in più».

E come si spiega questa differenza?

«È evidente che c’è stato, quantomeno, un errore materiale.

È importante sottolineare questo dato perchè sommando i miei 701 voti a quelli che mi avrebbero dovuto portare L’Aquila Rugby 1936 e la Polisportiva saremmo arrivati ai 1134 richiesti x l’elezione. Quindi io sarei stato eletto».

Tutto questo è documentabile? Esiste un verbale?

«Rispetto alle intenzioni di voto delle due Società aquilane è chiaro che mi devo basare su quanto dettomi più volte a voce dai loro rappresentanti. Per quanto riguarda i conteggi il responsabile rugby del CUS Fabio Zenadocchio, ha prima chiesto conferma dei numeri al vicepresidente Luisi, ottenendola verbalmente, ha poi richiesto sia la copia del verbale dell’assemblea sia la registrazione audio della stessa. Il file audio gli è stato negato con la motivazione di un uso solo interno alla commissione; per quanto riguarda il verbale ci hanno detto che sarà pubblicato il 14 dicembre prossimo. Peccato che i termini di un eventuale reclamo scadano il 10…».

Ma voi avete intenzione di presentarlo?

«Aspetto di consultarmi con le società che mi hanno appoggiato per decidere in tal senso, ci sarebbero gli estremi per farlo anche in ragione di un fatto ancor più grave avvenuto in quella sede: la mancata presentazione da parte del Presidente uscente della relazione tecnico-morale e finanziaria, si chiama così, sulla sua gestione del quadriennio appena concluso». «E pensare che era il primo punto all’ordine del giorno dell’assemblea elettiva!

E sottolineo che questo è il principale obbligo statutario in carico al Presidente.

Nonostante ciò, onestamente, sono pessimista sull’eventuale accoglimento del reclamo.

Se lo presenteremo lo faremo soprattutto per un fatto simbolico, le regole ci sono e vanno rispettate. Rimane l’amarezza che, dati alla mano, se ci fossimo presentati compatti e tutti avessero rispettato la parola data, questa elezione l’avremmo vinta o quantomeno avremmo avuto un consiglio più equilibrato fra maggioranza ed opposizione».

Detto dell’atteggiamento delle due società aquilane come si spiega quello dell’Atessa, il cui Presidente che la appoggiava, non si è presentato?

«Per quanto a mia conoscenza, il Presidente Cinalli è stato costretto, per un’emergenza, a recarsi in ospedale per un problema ad un familiare. Non più tardi delle ore 15 di lunedi,raggiunto telefonicamente, mi aveva assicurato la sua presenza. Il vice presidente c’era ma non munito di delega, ha chiesto di poter votare visto l’eccezionalità del caso, ma la commissione gliel’ha impedito. E senza mettere ai voti la decisione come avrebbe dovuto fare da statuto. Altra cosa alquanto strana».

Il rieletto Trombetta si è detto disponibile a farla collaborare per il bene del rugby abruzzese, qual’è il suo pensiero in tal senso?

«Come ho già detto nel mio intervento in fase di assemblea, sono a disposizione per quanto riguarda le mia specifiche competenze professionali. Valuterò alla prova dei fatti e caso per caso l’opportunità di collaborazione che mi prospetteranno. Voglio comunque ringraziare chi ha creduto in me, e assicurare loro il massimo impegno nel controllare l’operato del nuovo comitato per quanto mi sarà possibile».

Su questa vicenda sembra non si possa ancora scrivere la parola fine ma una considerazione si può fare già da adesso: da queste elezioni il rugby aquilano esce sicuramente ridimensionato, in quanto sembra chiaro che per la Federugby Nazionale l’interlocutore privilegiato è adesso l’ Avezzano Rugby.

Sarà un caso, ma è di oggi la notizia dell’inizio di un nuovo corso base per allenatori con sede, guarda che strano, la città marsicana.