
di Valter Marcone
L’alba rugginosa gonfia il muro,
tra le ombre dei cancelli
s’affaccia uno sguardo, un tremito,
un sogno,
un lungo battere di palpebre.
E così un giorno, e poi dopo
un altro giorno
la colonna sonora della vita
riprende dove s’era interrotta
per il sonno della notte;
il sonno che racconta i sogni
fatti di storie senza fretta
e senza riposo
d’ogni giorno, d’un giorno
dopo l’altro dentro le celle
dietro il muro dopo quella curva
ad angolo retto
di strada dell’Acqua Santa.
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