Corte dei Conti, controllo e garanzia

6 dicembre 2012 | 22:56
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Corte dei Conti, controllo e garanzia

Nella affascinante struttura di S. Domenico, l’ex convento ed ex carcere in piena zona rossa, si è tenuta questa mattina la celebrazione per il 150° anniversario dell’istituzione della Corte dei conti.

Nel momento di straordinaria criticità in cui si trovano tutti gli amministratori pubblici italiani a tutti i livelli, un significato particolare avrebbe avuto la presenza oggi, a questa manifestazione, dei pochi illustri amministratori invitati: il presidente della Regione Abruzzo, i presidenti delle quattro province e i sindaci dei quattro comuni capoluoghi di provincia. Sarebbe stato un modo per sottolineare la vicinanza delle amministrazioni all’organo di controllo che le affianca.

Sono risaltate con estrema evidenza le assenze illustri.

Non hanno partecipato alle celebrazioni e non hanno delegato nessun rappresentante nè il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodiil sindaco dell’Aquila Massimo Cialente.

Unico presente il sindaco di Pescara Arbore Mascia «La mia presenza non è un atto reverenziale, ma un sincero ossequio – ha dichiarato il sindaco. – Noi amministratori svolgiamo un ruolo delicato e difficile. La Corte dei conti non è un luogo di censura dei nostri atti ma l’organo che disegna l’alveo entro cui dobbiamo muoverci per operare. Nei pochi concorsi che abbiamo potuto attivare nel comune di Pescara, abbiamo richiesto la presenza di un magistrato della Corte nella commissione valutativa.»

Il presidente della provincia di L’Aquila era rappresentato dalla sua delegata vice presidente Di Nino e il sindaco di Teramo dal vice sindaco Alfonso Di Sabatino Martina.

La Corte dei conti è un istituto di magistratura indipendente che svolge un ruolo di prevenzione e controllo della macchina pubblica.

«Siamo la più antica magistratura della Repubblica, da sempre garanzia imparziale sulla gestione delle risorse. Questa Corte – ha dichiarato il presidente aggiunto della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri – ha subito una evoluzione, dal controllo formale della legge a quello della gestione dello Stato-imprenditore: è antica, ma non è una magistratura vecchia. Ci danno competenze, ma non risorse – ha aggiunto Squitieri – ci batteremo e accoglieremo la sfida che proviene non dal Governo ma soprattutto dal Paese».

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«Per quanto riguarda il pareggio di bilancio, la Corte dei Conti deve svolgere un ruolo perché l’Europa giustamente pretende rigore. Non sentiamo la necessità di nuovi organismi parlamentari che svolgano un ruolo che noi possiamo svolgere».

«Non si è speso troppo per la ricostruzione dell’Aquila, anzi, non si è speso niente! Direi invece che si è perso tempo che poteva essere utilizzato meglio, sono passati ben tre anni e mezzo dal sisma». Lo ha detto il presidente della Sezione di controllo per l’Abruzzo della Corte dei Conti, Maurizio Tocca.

«Da colloqui che ho avuto con gli amministratori locali i soldi ci sono, il problema è che prima c’era una specie di conflitto tra il commissario per la ricostruzione e il sindaco – ha aggiunto -. Ora questa situazione si è sbloccata, mi auguro che decolli in tempi rapidi». Quanto alla strategia, Tocca ha spiegato: «Apprezzo molto la città ma mi chiedo se dobbiamo rifare una città-museo, com’era una volta, oppure farne una con un’architettura moderna ma intelligente.

Nel 1700 Lisbona fu distrutta e ricostruita non come una città medievale ma con lo stile dell’epoca – ha sottolineato -. Capisco il centro e il nucleo storico, ma bisogna essere realisti». Quanto alla sede aquilana della Corte dei Conti, nell’ex convento ed ex carcere di San Domenico, il primo ufficio pubblico a riaprire in centro storico, Tocca ha detto: «E’ una sede bella, prestigiosa, l’unica cosa è che siamo al confine della zona rossa e ci sono difficoltà spicciole, come prendere un caffé». Infine i problemi della Corte dei Conti abruzzese: «Siamo sotto organico – ha proseguito Tocca – erano stati assegnati alle varie sezioni magistrati regionali che in Abruzzo erano due. Uno purtroppo è morto anni fa, all’altro è scaduto il mandato. Quindi manchiamo totalmente di questi due magistrati e riempire gli organici con le assunzioni bloccate sarà complicato».

di Roberta Galeotti