
Anche i pensionati abruzzesi sono scesi in piazza in occasione della giornata di mobilitazione nazionale indetta da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil per chiedere interventi concreti e urgenti su redditi da pensione, fisco, welfare e non autosufficienza. A renderlo noto sono le segreterie regionali dei tre sindacati, sottolineando che, per l’occasione, sono stati organizzati presidi anche in Abruzzo, «davanti alle quattro prefetture e ai Comuni delle principali città».
«Sotto accusa – spiegano i portavoce regionali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil – le scelte di rigore a senso unico operate finora dal governo e dal parlamento che hanno portato al blocco della rivalutazione delle pensioni, all’introduzione dell’Imu, ai tagli a welfare, enti locali e sanità, all’aumento incontrastato della pressione fiscale, nonché del costo della vita, dei prezzi e delle tariffe. Tutte misure che hanno fortemente penalizzato i pensionati italiani, che finora hanno pagato un prezzo altissimo alla crisi e che ora chiedono giustizia sociale e un’equa distribuzione dei sacrifici».
I sindacati Spi, Fnp e Uilp hanno consegnato nelle mani dei sindaci e dei prefetti una lettera indirizzata al presidente della Repubblica e al premier Mario Monti con le proprie richieste d’intervento.
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