
Approvata la legge di stabilità il premier Mario Monti lascerà il governo. E’ la contromossa del professore arriva dopo l’incontro al Quirinale con presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Le critiche del Pdl, le frecciate a Berlusconi dopo l’annuncio della ridiscesa in campo, dovevano far presagire quello che stava per accadere. Così le urne si avvicinano e potrebbero aprirsi a febbraio, anziché a marzo come auspicato anche dal Quirinale.
Insomma un’evoluzione inattesa, anche per alcuni stretti collaboratori del professore. Ma la priorità del professore, dopo la ‘sfiducia’ manifestata di fatto dal Pdl, è quella di evitare di farsi ‘impallinare’ o ‘logorare’ in Parlamento.
Il capo dello Stato si limita a «prendere atto» della decisione del professore, dicendo di «comprendere» le ragioni di tanta amarezza. Il professore, con i suoi, si sfoga, contro le accuse del Pdl.
Adesso bisognerà capire quale sarà il futuro di Monti, che pare stia riflettendo sulla possibilità di scendere in campo con una ‘sua lista’ o, secondo altri, semplicemente appoggiando quelle che a lui si rifanno.
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