
di Marija Marcenko
Sin dai primi anni della nostra vita, ci sentiamo ripetere continuamente quanto siano importanti gli studi, quanto dovremmo prendere sul serio la nostra formazione e quali possibilità meravigliose avremo dopo aver ottenuto una laurea. Tuttavia, quando, con una laurea in mano, proviamo a bussare alla porta del mercato del lavoro, arrivano subito le prime delusioni.
La disoccupazione giovanile è una delle preoccupazioni più grandi dei governi di tutto il mondo: in Spagna, Grecia e America la disoccupazione giovanile ha raggiunto i massimi [i]record[/i], intrecciandosi con una crisi economica che diventa sempre più radicata.
Il problema ha implicazioni forti: più questi lavoratori languono, più le loro carriere ritardano e questi elementi potrebbero essere connessi, addirittura, ad un aumento del livello di criminalità.
Mentre i governi cercano di risolvere questa criticità, i giovani sono alla ricerca disperata di opportunità di lavoro. O forse no. Le due ragioni principali della disoccupazione giovanile sono, infatti, abbastanza contrastanti: una punta il dito contro i governi, l’altra contro gli stessi giovani.
La mancanza di qualifiche e esperienza si traduce nella difficoltà per le giovani generazioni di adattarsi al mercato del lavoro. I datori di lavoro denunciano la mancanza di esperienza tra i giovani, ma questi ultimi si ritrovano invischiati in una trappola paradossale: trascorrere molti anni in università potrebbe infatti pregiudicare la possibilità di ottenere esperienza pratica.
Le imprese denunciano, inoltre, un altro problema: la mancanza di domanda per le posizioni di lavoro disponibili. Queste ultime infatti, spesso, non sono in grado di attrarre i giovani per diversi motivi: stipendi bassi, troppe responsabilità e così via. Sorge dunque spontanea una domanda: le aspettative dei giovani sono eccessive?
Al di là delle possibili motivazioni, le statistiche delineano una situazione molto critica: tra le giovani generazioni e il mercato del lavoro si è creato un [i]gap[/i] che è possibile colmare solo con l’impegno di entrambe le parti in causa.