Asili nido a rischio chiusura

10 dicembre 2012 | 16:14
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Asili nido a rischio chiusura

di Marianna Gianforte

Asili nido tra luci e ombre. Il Comune dell’Aquila si prepara ad aprire altri due asili nido (a Bazzano, donato dalla Fiat, e a Tempera, realizzato ex novo con un bando ad hoc) entro febbraio o marzo 2013, ma altri due asili nido rischiano di essere chiusi perché il 31 dicembre scadranno i contratti di 19 educatrici assunte nell’ambito del calderone dei precari del post-sisma. Un tipo di figura professionale che non è stato inserito nel concorsone voluto dal governo per assumere 300 persone che dovranno lavorare alla ricostruzione dell’Aquila.

L’allarme è stato lanciato questa mattina dall’assessore alle Attività sociali, Stefania Pezzopane, in occasione della presentazione della “Carta degli asili nidi comunali a gestione diretta”, un documento con tutte le informazioni sul servizio di asili nido: l’organizzazione, gli educatori, le rette, le attività. Tutto nella massima trasparenza.

Insieme alla Pezzopane c’erano anche la funzionaria comunale, Marina Vignini, e numerosi genitori e le educatrici, preoccupati per il futuro dei bimbi. «Nei nostri asili operano educatrici che rientrano nel numero dei precari assunti all’indomani del sisma», ha spiegato la Pezzopane. «Nonostante abbiamo chiesto di inserire anche queste figure professionali nel concorsone, oltre a psicologi e assistenti sociali per fare procedere oltre alla ricostruzione materiale anche quella sociale, non siamo stati ascoltati. Denoto insensibilità verso la popolazione aquilana da parte del governo». «Domani incontreremo finalmente il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, incontro rimandato tre volte, al quale chiederemo di fare in modo che la Regione sblocchi parte dei fondi destinati al Sociale per far fronte alle esigenze dei nostri asili nido».

In caso contrario per la Pezzopane esiste il rischio concreto che «i nostri nidi vadano in tilt e ne dovremmo chiudere due».

Tutto questo in un momento in cui l’amministrazione comunale sta investendo sul sociale e i posti negli asili sono aumentati. «A febbraio-marzo apriranno altri due nidi, il micronido di Bazzano e la struttura di Tempera, e saranno messi in rete tra loro. Non voglio nemmeno pensare che saremo costretti a chiuderne due per mancanza di fondi». Pur di garantire la continuità del servizio, l’assessore ha spiegato che «se non sarà possibile sbloccare i fondi regionali per L’aquila – in quanto la Regione dovrebbe prima elaborare un piano regionale di tali fondi – l’amministrazione «è pronta a chiedere che si affronti il problema in sede parlamentare, attraverso il Milleproroghe».

Preoccupatissimi una mamma e un papà che hanno i loro figli negli asili nido aquilani. «Se i fondi per mantenere i contratti delle educatrici non saranno garantiti, i nidi chiuderanno? E i nostri figli, dove andranno?», ha domandato la mamma. «Noi siamo rientrati dalla costa, dove abbiamo vissuto come sfollati, perché avevamo avuto la garanzia dell’asilo nido, l’unico punto di aggregazione dove portare i bimbi di quell’età».

La carta dei nidi comunali sarà «uno strumento di trasparenza per i cittadini», ha detto la Pezzopane, «un mezzo per la valutazione delle prestazioni offerte e di comunicazione con i cittadini. Al suo interno i genitori troveranno le modalità per accedere ai servizi, per l’assegnazione delle rette, i punteggi, le gradazioni delle rette rispetto al reddito». «Lo sforzo è far sentire i cittadini come persone e non come numeri», ha aggiunto l’assessore, «per garantire un approccio solidale e di condivisione delle problematiche dei bambini da 0 a 3 anni. Dopo terremoto abbiamo aumentato i posti disponibili attraverso l’apertura dell’asilo Ape Tau, e anche con convenzioni con asili nido privati».

Quanto ai numeri dei bimbi iscritti negli asili nido a gestione diretta, sono 58 quelli all’asilo “Primo Maggio”; 16 all’ “Ape Tau”; 60 all’asilo “Il Viale”; 62 a “Casetta fantasia” (a gestione Afm). Per quanto riguarda, invece, le convenzioni con i nidi privati per le famiglie che hanno un reddito particolarmente basso, ne sono iscritti 2 a “La Culla”; 7 a “Wascaranza”; 4 a “Cip e Cip” e 6 all’asilo Scarabocchio.

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