Sanità, Chiodi: ‘L’Abruzzo non è un peso’

14 dicembre 2012 | 14:58
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Sanità, Chiodi: ‘L’Abruzzo non è un peso’

«Gli sforzi e l’impegno dell’intera comunità regionale, intesa nel suo complesso, ha permesso all’Abruzzo di non essere più considerata un peso per il Paese. Oggi, Borghezio non può più permettersi di definirci così perchè siamo tra le quattro Regioni in equilibrio economico e quindi possiamo ricominciare ad assumere personale e ad investire in tecnologie». Lo ha detto, questa mattina, a Chieti, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, in occasione della presentazione di una nuova apparecchiatura per l’esame della Tac.

Oltre alla Pet-Tac ed alla Tac a 64 strati, da pochi mesi operative al Pronto Soccorso, all’ospedale Santissima Annunziata di Chieti è, infatti, appena entrato in funzione anche un nuovissimo Tomografo Computerizzato. L’apparecchiatura, che adotta una tecnologia di ultima generazione con una risoluzione a 128 strati (slides), è in dotazione all’unità operativa di radiologia. L’investimento complessivo è stato pari a circa un milione di euro.

Alla presentazione della nuova Tac, accanto a Chiodi, c’erano il manager della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro, ed il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio.

«Il sistema sanitario di stampo universalistico – ha affermato Chiodi – è una straordinaria conquista sociale e civile di cui dobbiamo andare fieri come lo sono, ad esempio, gli inglesi. Tuttavia, difendere questo sistema non vuol dire che rappresenta un diritto. Infatti, se fosse tale, non lo avrebbe a disposizione appena il due per cento della popolazione mondiale. Per difenderlo veramente, però, dovremo renderlo sostenibile, altrimenti lo perderemo. L’Abruzzo, fino a qualche tempo fa, – ha proseguito il Presidente – contribuiva a rendere insostenibile questo sistema poichè aveva disavanzi annuali spaventosi. Gli effetti? In primo luogo, il commissariamento che ha determinato la devastazione del ruolo e del rango dell’Abruzzo su scala nazionale, poi il blocco totale del turn-over e l’impossibilità di fare investimenti. Se questo disavanzo si fosse protratto per anni, – ha continuato – avremmo rischiato di non pagare più i fornitori della sanità. Per evitare questo, la Regione Abruzzo ha dovuto persino chiedere i sodi allo Stato ed alle altre Regioni. Se oggi possiamo tornare a crescere, puntando su nuove tecnologie e nuove competenze, – ha aggiunto – è perché abbiamo portato i conti in equilibrio stabile, e non facciamo più debiti. Abbiamo lavorato per rendere la nostra sanità sostenibile senza rinunciare alla qualità, come dimostrano le importanti acquisizioni tecnologiche di Chieti».