
Il pasticciaccio del Gran Sasso, poi quello della zona franca e dei contributi Inps e Inail. Per Giorgio De Matteis e i suoi la conclusione è una sola: il sindaco Massimo Cialente è come Pinocchio e deve andare a casa.
Sull’apertura della stagione «Da Pinocchietto – ha spiegato De Matteis – ha raccontato le solite bugiole. Non sarebbe stato possibile aprire per il 13 dicembre perché il gasolio è stato trasferito solo 8 giorni fa. Il 19 giugno tuttavia i capi servizio scrivevano l’elenco delle prescrizioni da effettuare(anemometri guasti, problemi sulla protezione differenziale dell’interruttore principale, ricorrente scarrucolamento in condizioni di forte vento, rumorosità di moltissimi cuscinetti, problemi di falsi contatti, rotture di molle sui morsetti della seggiovia)».
«Il 15 dicembre quando c’è stata la visita dell’Ustif – continua nella sua cronistoria De Matteis – i capi servizio segnalavano altre prescrizioni». Secondo l’esponente di L’Aquila città aperta il sindaco non poteva non sapere di queste prescrizioni. Appena accennato poi, il giallo sulle dimissioni di Comola. «Sappiamo che il 27 dicembre ci sarà un altro consiglio di amministrazione del Centro turistico». De Matteis chiede inoltre per quali ragioni non siano state imposte penali alla ditta esecutrice dei lavori (Sacmif) alla luce dei ritardi accumulati nell’esecuzione delle opere. E Poi: «cosa ci facevano nel cantiere delle Fontari gli operai del centro turistico? Chi li ha fatti entrare?». Ai problemi di mal funzionamento degli impianti si somma la mancata privatizzazione ad un passo dalla conclusione con Invitalia e il malcontento degli albergatori pronti ad azioni legali.
Ancor più ingarbugliata è la matassa della zona franca. De Matteis ha annunciato di aver chiesto al presidente Gianni Chiodi di rendersi promotore di una conferenza Stato-Regione tesa a risolvere un problema che non riguarda più solo l’Abruzzo, ma anche altre dieci regioni italiane. «C’è un documento della commissione europea che ci mette in mezzo ad un mare di guai -svela – Su 7 mila domande dovrebbe pervenire il nesso di causalità ex post. Vorrei vedere chi sarebbe in grado di dimostrare un danno a posteriori. L’applicazione della zona franca per le aziende già esistenti è vanificata dall’abbattimento delle tasse. Ora i parlamentari europei del Pd Pittella e Sassoli dove sono? Perché non hanno operato in Europa per evitare questa mannaia?».
«Per Natale farò dono a Cialente dell’elenco di soldi che ho fatto arrivare all’Aquila, spero che lui mi dirà cosa ci ha fatto. Io 90 milioni della Zfu io li ho fatti arrivare. Tra Cialente e Barca c’è la connivenza del silenzio. Barca ha detto che i soldi sono giuridicamente disponibili. É impossibile pensare di ricostruire con i fondi Cipe che presuppongono previsione di spesa e rendicontazione, chi anticipa?» A.Cal.
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