
E’ durata oltre 10 ore l’udienza per l’incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale dell’Aquila Giuseppe Romano Gargarella nell’ambito dell’inchiesta nota come “Ricostruziopoli” della procura della Repubblica del capoluogo, che ha scoperto una presunta truffa sui lavori di ricostruzione “leggera” post-sisma, che sarebbero stati gonfiati per ottenere un profitto.
Nell’indagine è stato arrestato ai domiciliari l’imprenditore aquilano Carlo Ciotti e sono state indagate altre 42 persone, 13 tecnici e 29 tra proprietari e committenti dei lavori.
All’esame delle parti, la perizia redatta dall’ingegnere pescarese Carlo Galimberti, incaricato di effettuare una ricognizione tecnica sui cantieri in cui l’accusa ha riscontrato irregolarità, 58 secondo l’ordinanza di custodia cautelare. «Abbiamo contestato punto su punto gli esiti della perizia – ha spiegato l’avvocato difensore di Ciotti – Dai 700 mila euro iniziali della presunta truffa rilevata dalla Guardia di finanza siamo scesi a 200 mila e pure su questa somma c’è da discutere, quindi la situazione si è ridimensionata».
Il 22 gennaio 2013 ci sarà l’interrogatorio dei tecnici coinvolti nel procedimento: in quella sede il gip deciderà sulla misura della sospensione dalla professione decisa per l’imprenditore. Il titolare delle indagini è il sostituto procuratore Antonietta Picardi.
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